Netflix pronta a chiudere, milioni di utenti cancellati in un secondo: la nuova minaccia l’ha fatta affondare
Netflix il colosso dello streaming ha emanato un comunicato ufficiale da brividi, ha gridato a tutti che è il momento dello stop.
Netflix è nata nel lontano 1997 in California, fornendo il noleggio di DVD per posta contando circa 30 dipendenti e un catalogo di mille film, offrendo piani tariffari per il noleggio e contrastare chi allora era il re indiscusso dell’home video: Blockbuster.
Come sapete il resto è storia, Blockbuster non ha superato lo scontro con la modernità e ha chiuso i battenti, mentre Netflix ha saputo reinventarsi, modernizzarsi e traghettare il globo nell’universo dello streaming on demand.
In questo periodo la regina delle streaming si è lanciata in una grande campagna per tutelare tutti gli addetti al settore e ha comunicato che non ha più intenzione di tollerare la concorrenza sleale.
La piattaforma ha studiato attentamente i suoi competitor ed è arrivata ad una conclusione granitica, per quanto concerne il mercato dello streaming online e le misure che bisogna adottare contro la concorrenza sleale.
Il contenuto del comunicato di Netflix
Ovviamente le parole più dure sono state riservate alla pirateria online, che è sempre esistita, ma ultimamente ha raggiunto livelli pericolosi. Una volta essere un pirata informatico era una cosa per pochi, dato che ci voleva una certa perizia, per destreggiarsi nei siti ed evitare di scaricare virus che avrebbero danneggiato il pc.
Ultimamente, le interfaccia dei siti illegali, invece, sono diventate molto intuitive ed accessibili anche ad utenti inesperti e questi siti vivono di spam e pubblicità, quindi il rischio di infettare il pc è veramente basso. Tutto ciò ad uso completamente gratuito rischia di rovinare il business delle piattaforme a pagamento, perché l’offerta pirata è incontrastabile dato che è gratis.
Netflix dichiara guerra alla pirateria
Una cosa che ha sottolineato l’azienda é che anche negli Usa è arrivato il “pezzotto”, strumento che permette di ingannare il sistema e di usufruire dei contenuti senza pagare. Questo sta profondamente danneggiando il mercato e, sebbene il bilancio aziendale sia perfettamente in attivo, quest’ultima non è in grado di prevedere cosa potrà accadere in futuro, perché se i costi non pareggeranno i benefici le piattaforme streaming sono destinate a chiudere, per la perdita di segmenti significativi del business video.
Un discorso affrontato è anche quello dell’uso dei VPN che ricalibrano l’indirizzo IP dell’utente permettendogli di fruire di contenuti bloccati nel paese d’origine, alcune misure sono state adottate sia contro il pezzotto, sia contro la dislocazione, ma i pirati non sono ancora stati fermati.