Barriere architettoniche: normative e bonus per eliminarle

Barriere architettoniche
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Le norme che regolano l’eliminazione delle barriere architettoniche si trovano nel Codice civile oltre che in quelle leggi create e migliorate, nel corso degli anni, per adeguarsi a diverse necessità. Quali sono e come si deve procedere per abbattere le barriere architettoniche?

Le barriere architettoniche rappresentano degli ostacoli insormontabili per chi ha una disabilità motoria. Per tale ragione è indispensabile eliminarle per consentire a tutti di potersi muovere liberamente dentro e fuori casa. In particolare nei condomini più vecchi si possono trovare problemi di spostamenti, ma come fare per liberarsene rispettando le normative? Facciamo chiarezza.

Barriere architettoniche, come procedere per l’abbattimento

L’art. 1120 del Codice civile specifica che se si ottiene la maggioranza in assemblea condominiale si può procedere con le modifiche atte a eliminare gli ostacoli che minano la libertà di movimento ai disabili ma anche alle persone anziane con una capacità motoria ridotta. Per la precisione si tratta di “innovazioni” e devono essere approvate con il 50%+1 minimo dei partecipanti all’assemblea ma solo se questi condomini posseggono la metà dei millesimi totali del intera proprietà condominiale.

Una volta ottenuta l’approvazione per eliminare le barriere architettoniche condominiali, le relative spese dei lavori da svolgere, vengono ripartiti tra tutti i condomini compresi quelli in disaccordo. Se non si riesce a ottenere la maggioranza in assemblea di condominio, invece, la persona disabile può comunque procedere ai lavori ma deve farsi carico delle spese. Ad esempio se si vuole installare un montascale con pedana o sedia, oppure per l’installazione di un ascensore interno o esterno. Tali strutture saranno utilizzabili solo da chi ha contribuito alla realizzazione.

Barriere architettoniche eliminazione
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Limitazioni all’eliminazione delle barriere architettoniche

Lo stesso articolo 1120 del CC che stabilisce la possibilità di realizzare opere atte a facilitare la mobilità anche a chi ha disabilità motorie, impedisce di arrecare danno al fabbricato in termini di sicurezza, stabilità, inservibilità e decoro. La giurisprudenza, però, ha di fatto abolito i limiti di decoro e inservibilità con l’avvento dell’articolo 2020 del decreto Semplificazione. Quindi restano solo due limiti all’abbattimento degli ostacoli condominiali, ovvero i pregiudizi di sicurezza e stabilità dell’edificio.

Il decoro passa in secondo piano rispetto alla necessità di libertà di movimento delle persone che abitano il condominio sia per quanto riguarda la propria abitazione che le parti comuni. A questo proposito sono state sollevate molte polemiche ma la legge è chiara e ben definita. Perciò le barriere architettoniche possono essere abbattute mantenendo sicurezza e stabilità della struttura che deve rimanere un ambiente protetto e senza pericolo di cedimenti strutturali causati dai lavori da eseguire.