Visita fiscale per malattia, cosa accade quando il lavoratore non è in casa | I rischi sono tanti e molto pesanti

Visita fiscale
A casa con l’influenza – finanzarapisarda.com

Tutto quello che c’è da sapere sulla mancata reperibilità del dipendente durante una visita fiscale. Come giustificarsi e quanto si rischia.

A parte il periodo del Covid, che speriamo tutti sia ormai giunto al termine, può capitare talvolta di non poter andare al lavoro per qualche giorno causa malattia.

La prassi vuole che, entro due giorni dall’assenza dal lavoro, il dipendente contatti il proprio medico curante (o la guardia medica, nei week end) per farsi rilasciare il certificato di malattia. Tale documento, per via telematica, viene inviato direttamente sia al datore di lavoro sia all’INPS.

Sono proprio questi ultimi a poter richiedere una visita fiscale presso il domicilio del dipendente. Il datore di lavoro può farlo sin dal primo giorno di assenza, inoltrando richiesta all’Istituto di Previdenza e accollandosi i costi dell'”uscita” del funzionario pubblico, i quali si aggirano intorno ai 50 €. Capita comunque raramente che un’azienda richieda la visita fiscale, a meno che non ci siano recidive sospette o altre motivazioni che inducano l’ufficio risorse umane a muoversi in tale senso. Anche l’INPS può richiedere la visita del dipendente, tramite una procedura d’ufficio.

Il periodo nel quale il medico inviato dall’INPS può fare visita al dipendente è stabilito da normative ben precise: può capitare sette giorni su sette (quindi anche durante i festivi), sia la mattina sia il pomeriggio.

L’orario delle visite fiscali

L’orario di reperibilità è però differente tra un dipendente pubblico ed uno privato. Il primo deve essere in casa, presso il domicilio indicato, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Il secondo ha una maggiore libertà di movimento, poiché le fasce orarie vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

L’assenza dal proprio domicilio durante la reperibilità è giustificabile solo in caso di visite mediche non procrastinabili, di iniezioni per trattamenti o di ritiro di radiografie collegati alla certificazione di malattia, di visita in farmacia per acquisto di medicinali.

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Cosa si rischia in caso di mancata reperibilità

Il medico dell’INPS, non trovando il dipendente presente al suo domicilio nell’orario di reperibilità, ha l’obbligo di redigere un verbale di mancata presenza, che verrà inviato anche al datore di lavoro.

Il dipendente ha quindici giorni di tempo per addurre una giustificazione plausibile alla propria assenza, altrimenti è prevista una sanzione per assenza ingiustificata, pari al 100% di decurtazione della retribuzione per i primi dieci giorni di patologia e al 50% per i giorni successivi. Inoltre, il datore di lavoro può avviare contro di esso un procedimento disciplinare.