Lavoro, dal 1 luglio cambia tutto: preparati a stravolgere (di nuovo) la tua vita

Che cosa cambierà per il lavoro il 1 luglio 2023?
In vista cambiamenti per il lavoro dal 1 luglio 2023 Finanza Rapisarda

Il 1 Luglio 2023 non è poi così lontano. Tenete questo giorno a mente e segnatelo sul calendario. Da quel giorno tutto cambia nuovamente sul fronte lavoro. In che senso?

Il lavoro, recita un famoso e acuto detto, nobilita l’uomo. Noi ci aggiungiamo pure la donna. Lavorare non è solo necessario per vivere ma anche un modo per sentirsi realizzati e avere la soddisfazione di mantenersi con del denaro proveniente dal nostro sudore. Chi non ricorda la gioia di comprarsi qualcosa, anche di poco valore economico, con i primi soldini regolarmente guadagnati?

Se poi amiamo pure la nostra professione è il massimo. Certo, non sempre è facile riuscire a trovare il giusto compromesso tra passione e lavoro. Tuttavia chi ci riesce è ben al di là della metà dell’opera. Per riuscirci ci vuole indubbiamente tantissima preparazione, oltre che un acuto spirito di intraprendenza, un bel po’ di talento e un pizzico di fortuna.

Moltissimi sognano dunque di diventare liberi professionisti con lo scopo proprio di riuscirci maggiormente a realizzare ma sovente vanno incontro a tante complicanze e svariate delusioni. Lo stesso però si può dire talvolta di molti dipendenti che non si sentono compresi dai propri datori di lavoro o che non si trovano molto bene con i colleghi.

Insomma, l’ambito lavorativo non è sempre molto semplice da affrontare e da vivere, ma è comunque vitale. Lo è soprattutto se si ha una famiglia alla quale pensare e dei figli, magari ancora piccolo o comunque sia non ancora in grado di mantenersi da soli. Oggi i ragazzi studiano di più rispetto a una volta e sovente dopo aver concluso una laurea decidono di seguire dei master.

Il Covid-19 ha cambiato tutto

Lo fanno per seguire i loro sogni e talvolta sono anche indotti a spostarsi lontano da casa, pesando però ancora sulle spalle dei propri genitori. Capita poi che se sono ancora piccoli abbiano particolarmente bisogno di loro e che quindi uno dei due debba stare sovente a casa per occuparsene. Tuttavia talora non possono comunque abbandonare il lavoro o chiedere un part time.

Così molti di loro, complice anche il Covid -19 e le varie pandemie, hanno iniziato tempo fa a lavorare da casa. Alcune aziende si sono poi trovate così bene da decidere di mantenere anche in seguito il telelavoro, se non per tutti almeno per alcuni lavoratori. O ancora per determinati orari o giorni. Ci sono anche stati alcuni dipendenti che lo hanno richiesto apertamente e chiaramente.

Dal 1 luglio lo smart working per alcuni non sarà più un diritto
Dal 1 luglio 2023 nuova regola sul lavoro Finanza Rapisarda

In pericolo lo smart working per molti

Ora per loro è in arrivo una doccia fredda, per non dire proprio super gelata. Difatti a partire dal 1 Luglio lo smart working non dovrebbe più essere considerato un autentico diritto per quei lavoratori che hanno a carico figli al di sotto di 14 anni di età. Il condizionale è d’obbligo dal momento che ora come ora non c’è alcuna di certo al riguardo.

Questo significa che spetterebbe a un datore di lavoro, qualora la faccenda si riveli non solo una voce ma una notizia ufficiale, decidere di mantenerlo per i suoi dipendenti o meno. Chiaramente ciò potrebbe rappresentare un gran problema per molti italiani soprattutto ora che le scuole sono finite e che dunque hanno a casa i loro figli, compresi quelli piccoli.