Il datore di lavoro non può rifiutarsi di darti questa somma: se lo ha fatto ti ha imbrogliato

rimborso Irpef in busta paga
rimborso Irpef in busta paga- finanzarapisarda.com

In base alla dichiarazione dei redditi sussiste l’obbligo per il datore di lavoro di corrispondere questa cifra: controlla sulla tua busta paga.

Nell’ambito della dichiarazione dei redditi inviata con modello 730 è il datore di lavoro che viene indicato come sostituto d’imposta ad essere incaricato di trattenere un eventuale debito dalla busta paga oppure di anticipare un credito in favore del contribuente.

Non si tratta di un costo che va a gravare sulle tasche del datore di lavoro, perché nel caso di anticipo di un rimborso Irpef il datore di lavoro potrà ottenerlo scontandolo dalle imposte dovute.

Anche per questo 2023 la norma prevede che un eventuale credito dei contribuenti dipendenti debba essere anticipato dal datore di lavoro che andrà poi a recuperarlo con il modello F24 relativo al mese successivo a quello in cui ha provveduto con il rimborso.

In questo modulo, infatti, vanno inseriti i codici tributo a credito che comportano un abbassamento con la relativa possibilità di azzerare le ritenute a titolo di Irpef che sono applicate sui compensi di competenza del mese successivo all’anticipo.

Incapienza del datore di lavoro: come recuperare il rimborso Irpef

Si potrebbe verificare il caso di incapienza del datore di lavoro, situazione in cui l’ammontare dei rimborsi da riconoscere risulta superiore a tutte le ritenute Irpef dovute (addizionali comprese). In questo caso il datore di lavoro può corrispondere un rimborso inferiore, compensando con ciò che resta da rimborsare nei mesi successivi.

C’è un’altra condizione a cui fare fronte: se devono essere riconosciuti più rimborsi a più dipendenti a credito, il datore di lavoro incapiente deve procedere all’anticipo del rimborso in percentuale uguale per tutti i dipendenti. Nessun datore di lavoro può opporsi alla richiesta dei propri dipendenti di ricevere il rimborso Irpef spettante.

modello 730 rimborso Irpef
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Rimborso Irpef in busta paga: quando si ottiene

Nel caso di incapienza si potrebbe arrivare alla fine dell’anno con importi non rimborsati, che andranno indicati nella Certificazione Unica di fine anno. Il dipendente potrà, quindi, aspettare la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo e chiedere il rimborso non ancora effettuato oppure chiedere all’Agenzia delle Entrate di procedere con il rimborso, entro 48 mesi. C’è un’eccezione a questo meccanismo rappresentata dai lavoratori impiegati con contratto di lavoro domestico, poiché in questi casi il datore di lavoro non agisce in qualità di sostituto d’imposta. Non sarà il datore di lavoro a dover anticipare il rimborso, ma questo spetterà direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda, invece, i tempi del rimborso, tutto dipende dal momento in cui si invia la dichiarazione dei redditi: chi la presenta entro maggio riceve il rimborso già a luglio, mentre per gli altri il rimborso può arrivare tra agosto e novembre, considerando che l’ultimo giorno per l’invio del modello 730/2023 è il 2 ottobre 2023.