La Naspi non è destinata a tutti: questi lavoratori non possono usufruirne | Chi sono e perché

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Cambiamenti alla Naspi per il Decreto Lavoro – www.finanzarapisarda.com

La NASPI è un sostegno economico mensile che viene fornito ai dipendenti che hanno perso il lavoro tramite il licenziamento. A partire dal 4 Maggio però le cose sono leggermente cambiate, ecco come.

Fino a qualche giorno fa la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego poteva essere richiesta da quasi ogni lavoratore, con poche limitazioni, tanto che molte persone hanno finito per approfittarsi di un piccolo cavillo legale.

L’indennità di disoccupazione conosciuta come NASPI è entrata in funzione a partire dal 4 Marzo 2015 unendo e sostituendo l’ASPI e la mini-ASPI per volere del Decreto Legislativo n.22. L’ente erogatrice di questa misura è l’INPS, il quale ha nel tempo incontrato degli abusi piuttosto gravi da parte di alcuni ex lavoratori.

Nella Legge di Bilancio 2022, stilata dall’ex governo Draghi il sostegno è stato ampliato ad altre categorie di lavoratori dipendenti (esclusi quelli delle Pubbliche Amministrazioni) concedendo la NASPI anche:

  • agli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative;
  • agli apprendisti;
  • ai soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
  • personale artistico;
  • dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni.

Chi non potrà più richiedere la NASPI

Il 4 Maggio 2023 è stato approvato il Decreto Lavoro, grazie al quale si potranno punire severamente tutti i comportamenti scorretti messi in atto dai lavoratori che, pur di non licenziarsi e rischiare di perdere la NASPI, smettevano di presentarsi al lavoro, obbligando i datori di lavoro a procedere con il licenziamento.

Questo modo di fare ha causato danni ingenti all’economia dato che molti lavoratori hanno usato uno strumento utile in maniera totalmente illegittima. Con le modifiche apportate al Decreto d’ora in avanti la NASPI non sarà più garantita a chiunque commetta scorrettezze simili, infatti dopo il quinto giorno di assenza non giustificata il contratto di lavoro verrà considerato concluso per volontà del dipendente.

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Limiti alla NASPI – www.finanzarapisarda.com (fonte: freepik)

Quando richiedere la NASPI e come

Escludendo quanto sopracitato la NASPI potrà comunque essere richiesta in tutti quei casi in cui il dipendente perda involontariamente il proprio posto di lavoro, come ad esempio il licenziamento per giusta causa, il licenziamento avvenuto durante il periodo tutelato di maternità o la dimissione per rifiuto del trasferimento lontana oltre 50km dalla residenza.

Anche le modalità per richiedere l’indennità sono rimaste le stesse, sarà quindi sufficiente accedere al portale dell’INPS tramite le proprie credenziali e selezionando la voce apposita o contattando il contact center dell’Istituto ai numeri 803164 (da fisso) e 06164164 (da mobile). La prestazione spetterà poi dopo l’ottavo giorno dal licenziamento o dal primo giorno dalla presentazione della domanda.