Condominio, quando il regolamento è obbligatorio e che cosa vieta: le cose da sapere

Regole di condominio Finanza Rapisarda

Molte persone che abitano in condominio, magari da poco tempo, o che si stanno apprestando a prendere in affitto o acquistare un appartamento in tale situazione, si chiedono che cosa possa vietare concretamente il regolamento.  Può essere molto duro e fin troppo restrittivo? Come stanno davvero le cose?

Altre ancora si chiedono se esso sia obbligatorio oppure no. Per la verità in Rete e in particolar modo sui Social si legge di tutto. E alcune persone, evidentemente non bene informate sui fatti, si inventano un sacco di corbellerie. E lo fanno anche per darsi l’aria di chi è esperto di ogni cosa.

Altre ancora si affidano alle affermazioni di alcuni vicini che vogliono come si suol dire portare acqua al loro mulino. In realtà la faccenda è molto più semplice e chiara di quel che potremmo mai pensare. Pertanto è bene fare un bel sospiro di sollievo e non fare la parte di chi ha la testa rotta quando ancora l’ha bella che integra!

Partiamo subito dalla questione, assai scomoda e spinosa, dell’obbligo o meno della creazione di un regolamento. Diventa tale solo quando in un palazzo ci sono più di dieci appartamenti. E quando viene stilato deve necessariamente essere seguito alla lettera da tutti quanti per la classica convivenza comune e per il chiacchieratissimo quieto vivere.

Se invece il numero  è minore la Legge non lo rende obbligatorio, ma ciò non vieta che si possa creare, questo no! E una volta creato anche in tale frangente deve essere conosciuto e seguito alla lettera da tutti quanti i condomini. E ciò è fondamentale. E che cosa si può decidere senza se e senza ma con esso?

Che cosa prevede

Presupponendo che ogni inquilino debba esserne a conoscenza, diciamo fin da subito che altro non è che un documento che contiene le norme fondamentali che si applicano nell’edificio. In particolar modo in esso troviamo le norme che riguardano l’uso delle cose comuni, come l’utilizzo del parcheggio, la ripartizione delle spese, la tutela del decoro dell’edificio stesso e l’amministrazione.

Riunione di condominio Finanza Rapisarda

In ogni caso è doveroso sottolineare che esso non può mai e poi mai incidere sulle singole proprietà private. Inoltre non può sottrarre la disponibilità delle parti comuni ad alcuno, eccetto che ciò non sia stato approvato durante una riunione all’unanimità. E ciò capita solitamente quando accade qualcosa di grave e se si è stilato un regolamento contrattuale. Esso o è approvato come già visto dall’unanimità durante un’assemblea ufficiale, oppure è  predisposto dal proprietario dell’edificio. E ciò è ben più diffuso.

Esso è poi stato accettato dai singoli condomini quando hanno firmato il contratto di affitto. E siccome il regolamento contrattuale è approvato da tuti quanti, nessuno escluso, può anche incidere sule proprietà private di ciascun condomino, dunque può pure porre dei vincoli sconosciuti al famoso regolamento assemblare. Tra di questi può arrivare a proibire alcune destinazioni d’uso, come quella tra le tante, di esercizio commerciale e vari tipi di attività professionali. Ed è per questi motivi che è bene leggerlo bene e conservarne sempre più di una copia in casa propria.