Come sbloccare il proprio conto corrente in poche e semplici mosse

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Il conto corrente è diventato negli anni uno strumento indispensabile per ogni persona infatti solo aprendone uno si possono avere dei vantaggi come la sicurezza e la tracciabilità dei pagamenti.

Benché il conto venga aperto dai cittadini, è la banca a deciderne i costi, le condizioni ed in caso anche il blocco, che avviene per diverse cause. Sbloccare un conto potrebbe sembrare molto difficile eppure non è così, infatti basterà seguire poche semplici mosse.

Pensare di poter vivere nel 2023 senza un conto corrente bancario o postale sembra ormai essere pura fantasia, infatti sarebbe impossibile ricevere o inviare denaro, compilare l’f24, pagare comodamente da casa bollette, ricaricare il credito del proprio cellullare o avere carte con cui pagare beni e servizi nei negozi fisici o online. Alcuni eventi tuttavia potrebbero portare al blocco del conto corrente, mettendo le persone in situazioni piuttosto spiacevoli.

I motivi per i quali una banca decide di bloccare un conto corrente sono diversi, infatti l’istituto di credito può decidere di procedere per le seguenti ragioni:

  • decesso del titolare del conto bancario
  • pagamento effettuato, magari in automatico, quando il conto risultava essere scoperto e quindi con fondi insufficienti
  • conto pignorato dagli enti di riscossione per la presenza di debiti non pagati dal titolare
  • conto sotto controllo per effettuare le verifiche antiriciclaggio da parte delle autorità

In generale il blocco del conto corrente viene effettuato solo dalla banca o per ordine degli enti di riscossione, come l’Agenzia delle Entrate, il quale ha un grande potere sui conti di tutti i cittadini italiani.

Come sbloccare il proprio conto corrente

Se il conto viene bloccato per il decesso del titolare bisognerà attendere il termine delle procedure di successione, in questo modo i fondi contenuti saranno disponibili per gli eredi. In caso di conto scoperto invece la banca può bloccare le operazioni in uscita fino al momento in cui non venga accreditata una liquidità necessaria per riportare il proprio conto in positivo.

conto bloccato
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Nel caso in cui invece sia l’Agenzia delle Entrate a chiedere il blocco del conto per effettuare un pignoramento, la banca esegue gli ordini del giudice e blocca la quantità di denaro richiesto per estinguere il debito. Il pignoramento tuttavia non priva il correntista di tutti i suoi risparmi, infatti deve essere sempre garantita una quantità di soldi sufficiente per le spese quotidiane essenziali per la vita. Al termine del pagamento del debito il conto viene sbloccato in automatico dalla banca.

Per quanto riguarda il controllo antiriciclaggio invece al correntista viene inviato un modulo da compilare entro 60 giorni dalla ricezione, termine oltre il quale bisognerà contattare la banca per trovare un accordo sullo sblocco del conto corrente.