Addio al Reddito di Cittadinanza per coloro che hanno rinunciato agli studi

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Nuovi provvedimenti in merito al Reddito di Cittadinanza. Chi non avrà completato l’obbligo scolastico non avrà diritto a tale indennizzo.

In arrivo altre importanti strette per coloro che richiedono il Reddito di Cittadinanza. I risultati della nuova manovra saranno frutto di importanti revisioni.

Negli ultimi mesi le notizie in merito al Reddito di Cittadinanza variano di volta in volta. Questi continui e repentini cambiamenti sono frutto delle diverse discussioni e revisioni circa il futuro del Rdc e della sua applicazione nei confronti dei cittadini italiani.

L’ultima notizia riguarda proprio ulteriori strette e provvedimenti che sono stati presi nei confronti di questo aiuto che lo Stato offre ai cittadini. Non solo chi dal prossimo anno rifiuterà il primo ingaggio lavorativo perderà il sussidio ma ci sono nuove decisioni che ben presto il governo ufficializzerà.

Una di queste decisioni riguarda proprio portare al termine gli studi inerenti la scuola dell’obbligo, pena il rischio di perdere gli incentivi del Rdc. Insomma, le nuove decisioni provvederanno a compiere un altro passo verso il completo restyling del reddito e delle sue condizioni.

Le conseguenze del rifiuto dell’impegno lavorativo

Una delle prime strette di cui gli italiani già sono a conoscenza riguarda il rifiuto delle offerte di lavoro che vengono proposte. In questo caso quale potrebbe essere la conseguenza immediata? E’ stato più volte affermato quanto negli scorsi anni il reddito di cittadinanza non sia riuscito ad avvicinare gli italiani al mondo del lavoro ma abbia fatto l’esatto opposto. Proprio per questo il governo Meloni ha deciso di dare spazio ai soggetti cosiddetti “occupabili” e lasciare il Rdc agli inabili al lavoro. Tutti coloro che percepiscono tale indennità e rifiutano la prima offerta di lavoro pervenuta, perderanno per sempre la possibilità di accedervi in futuro.

Obbligo scolastico e Reddito di Cittadinanza

I percettori di Rdc in Italia continuano a crescere. In particolare si registra un alto numero di richiedenti nella fascia d’età tra i 18 e i 29 anni e una buona parte di esse non ha conseguito come titolo di studio minimo il diploma di maturità. Ad intervenire è stato il Ministro dell’Istruzione e del Merito che ha analizzato la questione scolastica italiana prestando attenzione proprio a quella fascia d’età di cui parlavamo prima. I dati appaiono preoccupanti sin da subito: “Abbiamo scoperto che ben 11.290 di essi possiedono solo la licenza elementare o addirittura nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media”.

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Per questo il Governo ha deciso di istituire l’obbligo di completamento del percorso scolastico per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. In caso contrario, il provvedimento sarà volto alla totale perdita dell’indennizzo. Giuseppe Valditara continua ponendo maggior luce sulla drammatica situazione scolastica affermando: “è inaccettabile moralmente: significherebbe legittimare e addirittura premiare una violazione di legge”. Non sappiamo ancora in futuro quali saranno le scelte definitive del governo, possiamo solo dire che il Rdc resterà per pochi soggetti, per coloro che ne hanno realmente bisogno, mentre con gli altri sarà molto intransigente.