Olio falso, nei ristoranti ci mettevano questa schifezza e lo spacciavano per extravergine: è orribile
Non c’è pace per i consumatori italiani, ora è scoppiata lo scandalo dell’olio falso. Non si sa più cosa mettete sulle tavole.
La legge persegue tutti coloro che mettono in vendita prodotti alimentari alterati contravvenendo alle regole.
Questo perché un comportamento simile è riconducibile a frodi commerciali o peggio sanitarie, a seconda del tipo di contraffazione.
Purtroppo, in periodo di crisi economica alcuni esercenti nel tentativo di risparmiare su qualsiasi cosa, dopo lo scandalo dello scorso anno in cui venivano fatte pagare eventuali forchette in più, la seconda bustina di zucchero nel caffè o la divisione in due di un toas,t si è arrivati all’affair olio.
Per quanto riguarda l’olio, la fattispecie di reato è quella della contraffazione, che consiste nel creare ex novo un alimento con l’apparenza della genuinità, ma prodotto con sostanze diverse per quantità o qualità.
Scandalo olio
La Regione Lazio è finita sotto inchiesta da parte dei Nas, perché alcuni esercizi sono accusati di per aver comprato e servito finto olio extravergine. Si passa dalla mensa del ministero della Pubblica istruzione alle pizzerie di Trastevere alle osterie di Fiumicino.
Tutti gli esercizi usavano finto extravergine, che si è poi svelato essere olio di semi colorato con l’aggiunta di clorofilla e addizionato con il beta-carotene per mascherare il sapore. Ovviamente, veniva proposto alla clientela come vero extravergine con il relativo costo maggiorato, minima spesa massima resa. Questi esercizi sono finiti nell’inchiesta della Procura di Roma. L’elenco è agli atti dell’inchiesta, al centro di ulteriori verifiche, contenuto in una informativa dei Nas, uno scandalo sconvolgente.
La truffa dei ristoranti
In pratica i ristoratori acquistavano a 3 euro un olio di semi addizionato con la clorofilla e con il beta-carotene per mascherare il sapore e lo impiegavano come extravergine nei propri ristoranti. Per questo motivo la Procura di Roma contesta a una cinquantina di ristoratori della Capitale il reato di ricettazione e si è scoperto che il falso extravergine sarebbe addirittura stato impiegato nella mensa del Miur, il ministero dell’Istruzione e della ricerca.
Ricordate sempre che l’olio contraffatto costa poco, l’olio d’oliva è arrivato a 10 euro al litro, quindi se vi viene proposto qualcosa a due o tre euro, sollevate dubbi. Nei ristoranti controllate sempre che l’olio abbia un etichetta leggibile e un tappo antirabbocco, altrimenti, se è presentato in condizioni diverse è fuori legge, solo per questa presentazione sbagliata potreste chiamare le autorità.