Contagi incontrollati, questa “malattia” è dannosissima: ne sei affetto anche tu | I sintomi sono inequivocabili

malattia contagiosa
Questa malattia contagia in 30 secondi – finanzarapisarda.com – adobestock

A qualche anno dalla pandemia di Covid 19 che ha fatto tremare tutto il mondo, i telegiornali non fanno altro che parlare di nuove infezioni e virus che rischiano provocare ancora più danni del Coronavirus.

Oltre al dengue, provocato dal morso delle zanzare, sta cominciando a preoccupare anche il morbillo, che portano gli over 40 a subire dei rischi molto alti e persino l’influenza aviaria, classica degli uccelli ma meno pericolosa per l’uomo.

Nonostante questo, esiste una malattia ancora più conosciuta che sta mietendo vittime sempre più numerose e sempre più giovani. Tra i sintomi inequivocabili di questi contagi compaiono mal di testa, dolore agli occhi, difficoltà di concentrazione, dolori muscolari e scheletrici, male al collo e alle spalle.

Ciò che preoccupa di più gli scienziati però non sono i sintomi, me la velocità con cui parte il contagio verso le altre persone. A studiare questo comportamento ci ha pensato l‘Università di Pisa che ha pubblicato uno studio sul Journal of Ethology, nel quale viene spiegato accuratamente come questo processo avvenga.

Per elaborare queste informazioni, i ricercatori hanno lavorato con un campione di 88 donne e 96 uomini.

Cosa è stato scoperto durante lo studio?

Al fine di ottenere dei risultati quanto più validi possibili, le persone prese in esame come campioni dovevano frequentare spazi diversi per mescolarsi tra la gente. Gli esperti hanno notato che il contagio nel 50% avveniva entro 30 secondi dal momento in cui una persona nelle vicinanze faceva un gesto tanto comune tanto pericoloso.

L’effetto denominato “effetto camaleonte” spinge le persone a compiere le stesse azioni che vengono replicate intorno all’individuo, il quale verrà inconsciamente portato a copiare i comportamenti di chi gli sta attorno, senza preoccuparsi di quanto male si possa generare.

telefono in treno
Effetto camaleonte sul treno – finanzarapisrada.com – adobe stock

Qual è la causa di questi contagi?

L’oggetto di studio degli scienziati dell’Università di Pisa è l’utilizzo dello smartphone, un dispositivo che in pochissimo tempo ha contagiato generazioni di persone, le quali oramai considerano normale passare anche fino a 6 ore con gli occhi incollati allo schermo.

Questo studio, attraverso l’immersione delle persone in contesti sociali differenti, ha reso noto questo comportamento secondo cui, se chi ci circonda prende il telefono in mano e comincia a controllarne le notifiche, si sarà naturalmente portati a fare lo stesso, mettendo in atto l’effetto camaleonte e arrivando al fenomeno del phubbing, ovvero l’ignorare l’altro  puntando tutta l’attenzione al proprio smartphone.