Truffe, migliaia di euro persi per sempre: la Cassazione volta le spalle alle vittime | Denunciare non serve più

Giustizia
La Cassazione volta le spalle alle vittime di truffa – AdobeStock – www.FinanzaRapisarda.com

La Giustizia è raffigurata bendata, simbolo della sua imparzialità, ma forse bisognerebbe toglier la benda.

A volte la Corte di Cassazione ribalta, con sentenze nuove, decisioni prese in passato, causando una certa confusione in chi si rivolge ai giudici.

La certezza del diritto, indica il fatto che quello che è stato legalmente stabilito non possa subire variazioni, l’impianto giuridico si basa sul fatto che le leggi devono essere applicate regolarmente non in base alla libera interpretazione.

Qualche tempo fa la Cassazione si era espressa in maniera molto severa nei confronti di un mendicante, che aveva millantato gravi problemi fisici per sottrarre una cifra modesta ad alcuni ragazzini, stabilendo l’aggravante degli artifizi e raggiri utilizzati per indurre altri ad avere un comportamento che altrimenti non avrebbero avuto.

Una aggravante  della truffa semplice, perché ogni volta che si viene truffati accade qualcosa di imprevisto.

Truffe di modesta entità

Ultimamente, la suprema corte si è espressa in maniera diversa in campo truffe e questo potrebbe generare un po’ di confusione nei cittadini.

Nel mese di marzo ha, infatti stabilito che penalmente non sono perseguibili coloro che hanno perpetrato una truffa di particolare tenuità; il fatto portato all’attenzione del giudice era la sottrazione di 150 euro da una postepay con mezzi truffaldini, dato che il proprietario aveva falsamente denunciato il furto della carta dopo aver sottratto il denaro.

Truffa
Truffe ed euro persi per sempre – AdobeStock – www.FinanzaRapisarda.com

Come stabilire giuridicamente se la truffa è di modesta entità

Con questa sentenza il giudice, lasciando sempre aperta la possibilità di un ricorso civilistico, stabilisce che sarà la valutazione della corte a stabilire caso per caso se il reato è perseguibile penalmente, compiendo una valutazione a 360° sul fatto, per evitare che venga punito con due anni di reclusione un fatto minore.

Nello specifico il giudice dovrà valutare se il reo abbia agito con dolo o colpa e se mostri pentimento, dopodiché si valuterà il grado di maturità del colpevole, per comprendere se era in grado di comprendere la gravità del fatto e, ovviamente, si dovrà controllare anche la persona del danneggiato, perché 100 euro per una persona molto povera sono moltissimi, ma per un milionario no. Forse troppi elementi esposti alla soggettività in un reato che potrebbe così esser derubricato. Bisogna attendere e vedere come i giudici affronteranno tutte le piccole truffe che avvengono ogni giorno, per capire quale direzione avrà la giurisprudenza in merito.