Segreto salariale eliminato, giustizia è fatta: le donne ora avranno la corretta retribuzione | Sono in arrivo una valanga di rimborsi

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Siete sicuri di sapere perfettamente a quanto ammonti il vostro stipendio? Sapete leggere una busta paga o è un mistero?

Orientarsi tra i dati fiscali e contributivi delle buste paga, è come avventurarsi in un dedalo di numeri e sigle scritte in sanscrito. Non è per nulla semplice e, di solito, tutti si soffermano solo sul dato finale in grassetto, senza soffermarsi su dati previdenziali e coefficienti vari.

Oltre ai dati anagrafici, la busta paga contiene voci riguardanti  eventuali contributi di invalidità, l’imponibile Irpef, l’Irpef lorda, detrazione, Irpef netta, contributi Inps e Inail.

Se non lo sapete l’imponibile è la base su cui vengono calcolate pensione e tasse. Si divide in imponibile fiscale e previdenziale.

Alla voce maturazione, invece, trovate i giorni che state accumulando di ferie e permessi.

Leggere una busta paga non è facilissimo

In Italia leggere le buste paga non è mai stato facile, come potete ben vedere da quanto soprascritto, tuttavia, ora una direttiva europea si è prefissa di tutelare i lavoratori e di garantire il diritto di ricevere informazioni chiare ed esaustive sui loro livelli retributivi e sui livelli retribuivi medi per il medesimo lavoro.

Anche in fase di assunzione, i candidati avranno diritto di ricevere dal potenziale datore di lavoro informazioni più chiare e dettagliate sulla retribuzione iniziale o sulla relativa fascia da attribuire alla posizione sulla base di criteri oggettivi.

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La comunità europea desidera offrire maggiore tutela alle lavoratrici

La direttiva europea ha stabilito anche che è arrivato il momento di porre fine al “gender pay gap”, alla differenza di salario uomo/donna. che nonostante l’esistenza di contratti collettivi a tutela del lavoro, a volte arriva anche al 13%. In pratica, si è stabilito che non ci sarà più segreto salariale e i lavoratori potranno conoscere lo stipendio dei loro colleghi. La direttiva UE 2023/90 garantisce il diritto alla parità di retribuzione.

Gli stati membri dell’Unione devono prendere provvedimenti per eliminare questa assurda prassi di riservare stipendi inferiori alle donne, quindi i candidati e i loro rappresentanti sindacali avranno il diritto di ricevere informazioni chiare ed esaustive sui loro livelli retributivi e dovranno rendere facilmente accessibili tutti i parametri che vengono utilizzati per determinare le paghe senza nessun criterio discriminatorio in base al sesso del lavoratore. Qualora le informazioni siano imprecise, sarà possibile richiedere tutti i dettagli per evitare dubbi o incertezze, che dovranno essere resi noti entro e non oltre due mesi dalla data di presentazione della domanda di chiarimenti.