Aprire partita IVA con un contratto di lavoro dipendente in corso è possibile? La risposta non è affatto scontata

Conviene essere dipendenti con Partita Iva?
Partita Iva Finanza Rapisarda

Partita Iva, si può aprirla e ha senso farlo anche se si è lavoratori dipendenti? La risposta in questa direzione che ti stupirà.

Al giorno d’oggi moltissimi giovani, soprattutto neolaureati, decidono di aprire la Partita Iva, rivolgendosi per lo più al commercialista di famiglia. È certamente una scelta molto importante da fare che va festeggiata per donare buon auspicio. Aprirla è facile ma il problema è mantenerla. Per svolgere certe attività inoltre è necessario possederla.

Il suo mantenimento inoltre deve riuscire a incentivare a chi la detiene a responsabilizzarsi. Anche perché il possessore di Partita Iva è capo di sé stesso e non ha nessuno che lo incita a lavorare ogni giorno, quindi deve darsi da fare da solo per procacciarsi un pacchetto clienti e far funzionare la propria attività.

Al di là di tali considerazioni, che sono tutte esatte, c’è anche chi si chiede se sia lecito aprire una Partita Iva anche se si è dipendente. La prima cosa da pensare è se siamo in condizione di riuscire a compiere entrambi i lavori e/o se quello da dipendente non venga oscurato dal secondo lavoro, che potrebbe, pian piano, rischiare di diventare il primo.

Ricordiamoci che con il nostro datore di lavoro firmiamo un contratto con delle clausole, che implicano il rispetto di esse da entrambe le parti. Insomma bisogna valutare i pro e i contro e vedere se, almeno per l’inizio valga la pena utilizzare la famosa ritenuta d’acconto. Tuttavia ci sono anche quei lavori con contratto a progetto che in tal caso vanno diversamente considerati, sempre e comunque nel massimo rispetto.

Partita Iva, occhio a pestare i piedi al proprio datore di lavoro

Consideriamo inoltre il fatto se vogliamo operare nello stesso o affine settore dove operiamo da tempo e dove siamo lavoratori dipendenti. Ovviamente ciò non sarebbe il massimo, perché in qualche maniera rischieremo di pestare i piedi a chi ci ha dato e ci da tutt’ora da mangiare. Inoltre potremo indisporlo e portarlo, qualora ci siano dei tagli del personale, di far pendere verso di noi l’ago della bilancia.

Tra l’altro la clientela potrebbe ritrovarsi in serie difficoltà, dovendo scegliere tra noi e lui per alcuni progetti o mansioni. Discorso ben diverso se invece scegliamo di aprire la Partita Iva per esercitare una professione del tutto diversa da quella che esercitiamo presso un lavoro da dipendente.

Conviene essere dipendenti con Partita Iva?
Partita Iva Finanza Rapisarda

Attenzione al patto di non concorrenza

Per esempio, se siamo commessi di un negozio di elettrodomestici e apriamo un’attività di illustratore grafico la cosa ha senso. Stesso discorso se operiamo in un negozio di abbigliamento e vogliamo dedicarci professionalmente parlando alla scrittura e alla promozione e presentazione di scrittori. Chiaramente è necessario per certe professioni un’ingente preparazione e titoli di studio. E anche qui sarebbe il caso di fare mirate considerazioni in merito.

Se però operiamo nello stesso campo lavorativo del nostro datore di lavoro, bisogna rispettare il patto di non concorrenza, quindi di fedeltà all’azienda. Esso costituisce un divieto, ovvero quello del dipendente di svolgere attività in concorrenza al proprio datore di lavoro, in proprio o per conto di terzi. È in vigore fino a quando il lavoratore è dipendente ma in certi casi può proseguire anche oltre.