Il contratto a canone concordato ti cambierà la vita: la svolta che tutti aspettavano

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Il decreto semplificazione porta novità importanti che tutti aspettavano sul tema della cedolare secca e del contratto a canone concordato.

Arrivano novità importanti per quanto riguarda il canone di affitto con la possibilità di sviluppare un canone concordato che permette sia per l’inquilino che per il proprietario di casa di ottenere importanti agevolazioni.

Tra queste vi sono certamente la riduzione IMU, ovvero la tassa sulla casa appunto, ma anche la cedolare secca, che permette in questo caso ai proprietari di immobili una tassazione del 10% su aliquota fissa.

Tutte queste agevolazioni sono state sviluppate specialmente grazie alla possibilità nuova di ottenere un canone concordato che può portare forti agevolazioni.

Dunque è bene se si vogliono ottenere queste agevolazioni conoscere quali sono le regole fisse del canone concordato.

Canone concordato: le regolamentazioni basilari

È la legge n. 431/1998 a spiegare come funziona il contratto d’affitto a canone concordato e quali sono i requisiti generali. L’articolo 2 al comma 3 stabilisce che, in alternativa ai contratti d’affitto a formula libera, quelli a canone concordato prevedono che il costo della locazione sia fissato secondo quanto previsto dagli accordi locali delle organizzazioni della proprietà edilizia e delle organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative.

Molto importante nella valutazione del canone concordato è anche la durata di questo, in particolare con la formula del 3+2 che permette all’inquilino di comunicare dopo i tre anni di locazione, al proprietario di casa, la rescissione del contratto tramite raccomandata da inviare almeno 6 mesi prima della scadenza.

In caso non arrivasse al proprietario questa lettera, il contratto verrà rinnovato tacitamente per altri due anni alle condizioni che verranno decise e che potranno in caso anche essere modificate.

canone concordato
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Cosa significa contratto a canone concordato?

Il contratto a canone concordato è sempre abbastanza complesso da sviluppare, dato che è un prezzo che si basa in un determinato range che cambia a seconda di dove è localizzato territorialmente l’appartamento o la casa. Il calcolo effettuato, che dovrà tenere in considerazione il totale della superficie calpestabile dell’immobile, così come altri elementi accessori (ad esempio la presenza del balcone, o dell’ascensore, ecc..) dovrà essere confermato da una delle associazioni rappresentative di categoria.

In caso non si potesse sviluppare un prezzo territorialmente l’Agenzia delle Entrate stabilisce che per ottenere le agevolazioni stabilite da questa tipologia di contratto sarà necessariorichiedere alle organizzazione firmatarie degli accordi territoriali il rilascio di un’apposita attestazione.