Incredibile ma vero: le pagelle per le tasse | Se ti bocciano avrai un grosso problema

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Con la riforma del fisco saranno introdotte le pagelle fiscali: i più precisi e onesti riceveranno i voti migliori e pagheranno meno tasse. Ecco cosa accadrà ai contribuenti.

Maurizio Leo, viceministro all’Economia, ha spiegato quali sono le cose che cambieranno con l’avvio della nuova riforma fiscale che ha l’obiettivo primario di attrarre investitori esteri in Italia, rendendo più flessibile l’attuale regime troppo rigido.

In particolare, con la riforma fiscale l’aliquota Ires sarà abbassata e di conseguenza la base imponibile verrà rimodulata su due diverse aliquote perché si proverà a fare pagare meno tasse a chi decide di investire e di assumere. L’aliquota agevolata sarà destinata a chi decide di investire una parte del suo reddito in nuove assunzioni, o per acquistare beni strumentali innovativi.

La nuova riforma fiscale prevede un concordato biennale che inaugura una collaborazione di lunga durata con l’Agenzia delle Entrate: lo scopo è quello di avviare un sistema complesso che permetta di dare i voti a tutti i contribuenti, attraverso una pagella destinata a chi dichiara un ricavo fino a 5 milioni di euro l’anno e sul quale si applica l’Isa.

Quali sono le conseguenze per chi riceverà dei voti bassi? Ai contribuenti non particolarmente precisi sarà concesso il recupero, per fare in modo che salgano ad un livello maggiore e migliorino i voti di questa speciale pagella tributaria.

Pagelle per i contribuenti: la nuova riforma fiscale prevede aumenti e ribassi delle tasse

In concreto al contribuente che non raggiunge la sufficienza verrà richiesto di pagare di più per mettersi in regola ed ottenere successivamente dei premi. Chi possiede voti alti, invece, pagherà meno tasse rispetto a chi presenta dei voti bassi.

In base alla nuova riforma fiscale, poi, chi deciderà di accordarsi con l’Agenzia delle Entrate per recuperare le tasse mancate non dovrà subire alcun procedimento penale. Maurizio Leo ci tiene a precisare che non ci sarà alcun risvolto positivo per gli evasori.

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Reati tributari non punibili: la situazione attuale e quella futura con la riforma del fisco

Il viceministro spiega che il mancato processo penale è già previsto dal momento che “le norme, previste dall’articolo 13 del decreto legislativo 74 del 2000 modificato con la mini-riforma del 2015, già ora prevedono che i reati per omesso versamento di ritenute, omesso versamento dell’Iva e compensazioni di crediti non spettanti, non siano punibili se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, i debiti tributari, incluse sanzioni e interessi, risultino pagati.”

Insomma l’obiettivo, anche di questa riforma fiscale, è quello di riuscire a trovare un punto d’incontro tra Agenzia delle Entrate e contribuenti per fare in modo che tutti si mettano in regola ed evitare lunghe controversie legali.