Oltre 1 milione di euro di multe: è arrivata la sentenza shock | Tutta colpa dei telefonini

aziende telefoniche speculano su contratti cessione
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Illegittimo il comportamento di una serie di aziende corporative del settore telefonia: scoperte dall’antitrust, sono state multate salatamente.

Multe che fioccano da parte dell’Antitrust per quanto riguarda una serie di aziende leader del settore telefonia, scoperte per un giro di illeciti sui contratti degli utenti.

Si tratta di Vodafone, rispettivamente multata di ben 400 mila euro, Wind multata di 300 mila euro, Telecom di 200 mila ed infine la Fastweb di 100 mila euro.

L’illecito che è stato svelato riguarda un comportamento anomalo riguardo alla cessazione delle utenze, ma anche nel passaggio dell’utente ad un’altra telefonia.

Queste cessazioni delle utenze illecite, sviluppate in maniera fraudolenta già dal 2020, hanno dato sviluppo a fatturazioni dopo il recesso oppure, in caso di migrazione, a doppie fatturazioni a carico degli utenti.

Illecito sui contratti di telefonia: intervengono le autorità competenti

Secondo le autorità, che hanno gestito e seguito tramite l’Antitrust il comportamento illecito di queste aziende:

“La illegittima prosecuzione della fatturazione dopo la richiesta di cessazione del servizio è riconducibile ad anomalie e a disallineamenti tecnici tra i sistemi di gestione informatici del processo interno di ciascuna società, rispetto ai quali le stesse, anche se in misura diversa, non hanno adottato efficaci meccanismi di controllo e di intervento tempestivo”. 

Non solo telefonia: è successo anche con contratti luce e gas

L’Antitrust aveva messo gli occhi su sette aziende che sarebbero state pizzicate a speculare sui contratti di luce e gas per i loro clienti.

Lo dice chiaramente la legge: i cambiamenti di contratto unilaterali non sono assolutamente accettati. Questo stanno imparando sette aziende rifornitrici di luce e gas che sono state trovate dall’Antitrust a speculare sui contratti per le forniture verso i loro clienti.

Le aziende coinvolte negli illeciti sono appunto questi sette nomi, anche abbastanza altisonanti: Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie.

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Qualcosa di simile era già accaduto nel mese di Ottobre, quando quattro aziende, precisamente Iren (fornitrice di gas), Iberdrola (fornitrice di gas), ON (fornitrice di energia elettrica), Dolomiti (fornitrice di energia elettrica) avevano già fatto lo stesso medesimo errore.

Sembrerebbe però che la lezione non sia stata propriamente appresa da tutti, considerando che non solo queste quattro aziende erano risultate colpevoli, ma anche molte altre erano comunque finite nel mirino dell’Antitrust per presunti illeciti.