In pensione un anno prima, è possibile con Opzione Donna | Ecco chi potrà beneficiarne

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Da quest’anno sarà possibile richiedere il pensionamento un anno prima grazie all’Opzione donna. Ma di cosa si tratta?

Il governo continua a lavorare sulla proposta per abbassare l’età minima per il pensionamento. In vista ci sono importanti novità, ecco cosa potrebbe cambiare nel 2023.

Grazie alla Legge di Bilancio 2023, le carte in gioco per i pensionati potrebbero cambiare (e forse in meglio). Negli ultimi giorni, infatti, si è sentito parlare della nuova circolare inerente l’Opzione Donna che specifica i requisiti e le regole per potervi accedere.

La circolare in questione è stata rilasciata dall’INPS in data 6 marzo e rivela tutto ciò che c’è da sapere per accedere allo sgravio. Importante ricordare che questo tipo di agevolazione venne già introdotto nel 2019 e rinnovato per i successivi anni senza alcuna modifica fino a quando non c’è stato un vero e proprio cambiamento all’inizio del nuovo anno. Ma di quali cambiamenti parliamo?

Innanzitutto, in principio l’Opzione Donna riguardava in maniera generale le donne, le quali risultavano tutte beneficiarie. La legge di Bilancio 2023 non ha fatto altro che ristringere notevolmente la cerchia di richiedenti. Andiamo a vedere nello specifico il profilo del beneficiario di “Opzione Donna”.

Pensione anticipata, chi sono i beneficiari?

Come affermato in precedenza, tale misura è già attiva da diversi anni, ma sono nel 2023 ha subito importanti modifiche. Qual è allora il profilo adatto alla richiesta del pensionamento anticipato? Nello specifico parliamo di donne che rispettano determinati canoni partendo dall’età anagrafica fino ad arrivare ad alcuni dettagli contributivi:

  • Presenza di almeno 60 anni di età e 35 anni di contributi versati;
  • Licenziate o dipendenti di aziende che hanno dichiarato lo stato di crisi;
  • Coloro che hanno una disabilità riconosciuta e certificata e che abbia una percentuale superiore al 74%;
  • Caregiver che assistono persone disabili conviventi almeno da 6 mesi. A tal proposito, riporteremo una parte del testo redatto dall’INPS per fare maggior chiarezza: “”ai fini dell’accertamento del requisito della convivenza, si ritiene condizione sufficiente la residenza nel medesimo stabile, allo stesso numero civico, anche se non necessariamente nello stesso interno (appartamento)”.
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Opzione donna 2023: come effettuare la domanda

Premesso che vengano rispettati tutti i requisiti sopra citati, le lavoratrici sia dipendenti che autonome potranno richiedere la pensione a decorso delle seguenti tempistiche:

  • 12 mesi dalla data di maturazione, nel caso dei lavoratori dipendenti;
  • 18 mesi dalla data di maturazione, se il trattamento è a carico dei lavoratori autonomi.

Effettuare la richiesta è possibile e i procedimenti possono già essere avviati anche tramite l’apposita procedura online. Il primo passo sarà accedere al sito ufficiale dell’INPS attraverso le proprie credenziali SPID, CIE, CNS. Basterà accedere poi all’area adibita per la richiesta di tale agevolazione. Nel caso in cui la procedura online dovesse risultare difficoltosa, sarà possibile rivolgersi ai Patronati o CAF per la compilazione. Per coloro che effettuano tale domanda perché prestano assistenza a persone affette da gravi malattie, dovranno fornire tutta la documentazione necessaria. In questo caso verrà inoltre chiesto di compilare un auto dichiarazione in cui si afferma di svolgere da almeno 6 mesi l’attività di caregiver nei confronti di una persona disabile. La documentazione da fornire riguarderà anche i dati anagrafici dell’assistito e il verbale rilasciato dalla commissione medica che riconosce la condizione di grave handicap.