Truffa pellet, attenzione sequestrato in Italia | vendita ingannevole : non compratelo!

Ben 1.275 Kg di pellet con origine fuorviante sequestrati a Castelfranco Veneto (fonte: ansa.it) – finanzarapisarda.com

Sequestro ad opera della Guardia di Finanza di 85 sacchi di pellet. La finta provenienza italiana. 

Il pellet sequestrato era riconducibile ad una provenienza italiana. Ma, in base a quanto riscontrato, non era così. Gli agenti della Guardia di Finanza sono quindi intervenuti col sequestro della merce.

Si tratta di un altro caso di made in Italy fittizio, appositamente sanzionato in quanto tale dalla legge. Vediamo più nello specifico cosa è accaduto e tutti i particolari.

La questione del pellet sequestrato

Per come accennato, sono stati sequestrati 85 sacchi di pellet. In totale, 1.275 Kg di pellet, le cui rispettive confezioni riportavano delle informazioni fuorvianti sul prodotto. In particolare, alludevano ad un’origine italiana del prodotto stesso, di fatto inesistente. La compagnia della Guardia di Finanza di Castelfranco Veneto ha riscontrato che, sebbene sul retro dei sacchi venisse riportata l’indicazione della produzione in Germania, il logo presente sia sul fronte che sui lati della confezione lasciava intendere diversamente.

Tale logo riportato su più parti consisteva in un’immagine stilizzata dell’Italia, avvolta da un nastro tricolore (ovviamente riproducente il tricolore italiano). Su ogni confezione era poi riportata la scritta “Pellet di legno per l’Italia”. Come se non bastasse, i colori del tricolore italiano venivano richiamati su diverse altre parti della confezione, a parte il logo.

Dulcis in fundo, il nome della società produttrice traeva in inganno poiché richiamante una nomenclatura italiana. Siamo nell’ambito dell’utilizzo ingannevole di simboli e marchi, seppur in presenza dell’origine esplicitamente dichiarata sul retro confezione. E si tratta di una fattispecie comunque sanzionata dalla normativa penale vigente.

L’operazione ha condotto, oltre al sequestro della merce, anche alla denuncia per il proprietario dell’attività commerciale che si occupava del trasporto (fonte: trevisotoday.it) – finanzarapisarda.com

La fattispecie giuridica

Come conseguenze di quanto scoperto, il proprietario del punto vendita che operava il trasporto delle confezioni poste in essere è stato denunciato, e tutta la merce sottoposta a sequestro. In definitiva, non è solamente illegale dichiarare italiano un prodotto che non lo sia, oppure riconoscere al prodotto una provenienza che non sia, ad ogni modo, quella effettiva.

Anche l’uso distorto di simboli viene puntualmente sanzionato, e ciò perché di per sé già sufficienti a trarre in inganno il consumatore. Si realizza, in altri termini, lo stesso effetto della dichiarazione di un’altra origine. Ad ogni modo, ai consumatori si raccomanda sempre di prestare bene attenzione a tutti i dettagli del prodotto riportati sulle etichette, in modo da ridurre il più possibile l’induzione in errore. Inoltre, laddove vi siano dei casi sospetti, avvisare le autorità.