Davvero cambieranno gli importi del RdC? I cittadini sono preoccupati, ecco perché

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Reddito di Cittadinanza: quali sono i nuovi importi predisposti dal governo e quando arriveranno le nuove misure previste per il RdC.

L’attesa aumenta e molti italiani non vedono l’ora di poter ricevere finalmente l’importo mensile del Reddito di Cittadinanza. Ecco quando arriva.

Una delle maggiori domande che vengono poste in questo particolare periodo riguarda proprio l’arrivo del Reddito di Cittadinanza. Per chi già beneficia di tale aiuto dallo stato dovrà aspettare la fine del mese perché le somme sono state erogate a partire dal 17 gennaio 2023.

Per i nuovi beneficiari che hanno ricevuto a metà del mese la carta del reddito, hanno già ricevuto anche gli importi che gli spettavano.  Naturalmente per far si che possa essere accettata la domanda del reddito, l’Isee annuale non deve superare la soglia dei 9360 euro. Pertanto, tutti i cittadini che ne devono far richiesta o aggiornarne le condizioni, bisognerà effettuare una verifica dei dati dell’Isee.

Da alcune settimane alcuni rumors accennano ad un possibile ricalcolo del Reddito di Cittadinanza. Ma in che modo cambieranno gli importi e come verranno percepiti dai cittadini italiani?

La questione del ricalcolo del Reddito di Cittadinanza

In seguito alle modifiche dettate dalla Legge di Bilancio 2023, il pensiero comune era quello di una possibile modifica anche del Reddito di Cittadinanza. Attualmente possiamo dire che non vi è un particolare aumento dato che il reddito subisce in maniera diretta le oscillazioni derivanti dall’Isee. Accade infatti che se l’Isee subisce una variazione che rende l’indicatore più alto rispetto agli anni precedenti, il valore del reddito scende. Al contrario, se l’Isee è minore rispetto all’anno precedente, l’importo del RcD subisce un aumento. Quindi, in base a quanto detto, si può percepire un reddito maggiore solo se l’Isee cala.

taglio agli importi
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Rivalutazione del Rdc

Purtroppo, a causa delle nuove disposizioni dettate dal governo Meloni, un grande numero di cittadini potrebbe perdere per sempre l’indennità del reddito. Innanzitutto, per chi dovesse rifiutare la prima offerta di lavoro, l’azione immediata comporta la perdita totale del RdC. Si stima che tale beneficio verrà perso dal 38,5% delle famiglie che corrispondono a circa 400mila famiglie che dovranno dire addio al reddito di cittadinanza. Le decisioni del governo in merito a tale indennizzo sono volte ad offrire tale reddito solo a coloro che riversano in un particolare stato di povertà economica. A sostegno di ciò, Luigi Sbarra della CISL ha affermato: “Continuo a ritenere che il reddito di cittadinanza, come è stato in precedenza il Rei, sia uno strumento necessario per contrastare la povertà. L’Italia ha la necessità di una misura universale. E’ un errore pensare di smantellare ed eliminare quella prestazione assistenziale”.