Assegno Unico e Universale, dal 2023 per questi casi non servirà più la domanda

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L’Assegno Unico e Universale subirà profonde variazioni a partire da Gennaio, infatti l’INPS ha deciso di garantire il sostegno economico a tante famiglie, le quali non dovranno più preoccuparsi di fare domanda in quanto riceveranno l’accredito in via automatica ma sempre basata sull’ISEE familiare.

Dal nuovo anno verranno attuate delle modifiche che riguardano la modalità di erogazione le quali aiuteranno non solo le tante famiglie beneficiarie, ma anche l’INPS, dato che potrà sfoltire molte delle proprie pratiche, così da aumentare l’efficienza dell’Istituto stesso. In questo articolo verranno elencate tutte le categorie incluse in questi cambiamenti e quelle che invece dovranno continuare a inviare la richiesta.

L’Assegno Unico e Universale è un assegno garantito a tutte le famiglie con figli ed è stato creato per sostituire ed unire tutte le precedenti misure dedicate alle famiglie, come il bonus nascita o il bonus nido, riuscendo ad allargare anche il numero di beneficiari.

La somma erogata dall’INPS varia a seconda dell’ISEE fornito al momento della domanda e parte da 50 euro al mese (importo che può essere ricevuto anche in assenza di ISEE) per arrivare fino a 175 euro al mese per tutti i figli che hanno meno di 18 anni.

Il sussidio tuttavia può subire variazioni nel caso in cui il nucleo familiare abbia al suo interno figli dai 18 ai 21 che studiano ed anche se sono presenti disabilità o un numero molto elevato di figli, soprattutto grazie alle nuove misure previste dal Governo della Meloni, che ha da sempre a cuore il benessere delle famiglie italiane.

Come cambia l’Assegno Unico nel 2023

Per il 2023 l’INPS ha deciso di rendere ancora più semplice l’erogazione di questa agevolazione attraverso delle modalità descritte dalla circolare n. 132/2022 in cui viene spiegato che molte famiglie non avranno più necessità di rinnovare la domanda per ottenere l’assegno unico in quanto sarà l’Istituto stesso a fornire quanto dovuto ogni mese.

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Fino al 28 Febbraio 2023 a chiunque risulti accolta la domanda dell’Assegno Unico sul proprio portale MyINPS  non dovrà più quindi preoccuparsi di inviare una nuova richiesta e riceverà il pagamento d’ufficio, esattamente come succede in questi mesi. Tutto questo tuttavia è valido solo nel momento in cui il nucleo familiare non abbia subito variazioni importanti.

Per stabilire l’importo del pagamento l’INPS incrocerà tutti i dati in suo possesso, tuttavia non potrà subito garantire il pagamento alle richieste etichettate come “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata”, “Respinta”, “In istruttoria”, “In evidenza alla sede”, “Sospesa”, in quanto l’Istituto avrà bisogno di ulteriori dati e quindi, di nuove richieste.