Tredicesima in arrivo, un dato però va controllato scrupolosamente, potresti aver diritto a più soldi

gratifica natalizia
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Ormai Dicembre è cominciato da un po’ e le persone, sia i lavoratori che i pensionati, stanno contando i giorni che mancano a Natale e soprattutto alla tredicesima, l’assegno che tutti percepiranno, alla quale verranno aggiunti anche degli aumenti stabiliti dal Governo.

Gli aumenti previsti stanno per arrivare nei conti correnti bancari e postali dei dipendenti e dei pensionati, i quali però non potranno abbassare la guardia, infatti i cedolini e le buste paga andranno controllati molto attentamente dato che potrebbero contenere degli errori di calcolo dovuti a interpretazioni errate delle comunicazioni dell’INPS.

La tredicesima, o gratifica natalizia, sta per arrivare e con essa verranno erogati anche i relativi aumenti del 2% stabiliti dal Governo, che includeranno solo gli importi lordi pari o inferiori a 2.692 euro. Secondo la comunicazione n. 4009 del 7 Novembre l’INPS ha reso chiare le modalità di distribuzione dei fondi.

L’errore che potrebbe essere visibile sulla busta paga riguarda una mancata applicazione delle procedure, infatti tutte le tredicesime assegnate dopo il 1° Luglio 2022 dovranno godere del bonus per intero, su tutti i mesi maturati e non solamente su quelli successivi al mese di Luglio, dove lo sgravio è passato dallo 0,8% al 2%.

Poiché la gratifica natalizia viene calcolata gradualmente ogni mese, dovrà essere comprensiva dell’intero importo, purché sia stato maturato il mese di lavoro. Con questo cambiamento la quota di contributi che sono a carico del dipendente viene ridotta e quest’ultimo può avvalersi di un vantaggio tutt’altro che scontato.

Tredicesima e bonus, come capire se l’importo è corretto

Per sapere se la propria tredicesima rispetta quanto stabilito dal Governo, e quanto descritto nella circolare n.4009 dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, bisogna controllare la propria busta paga per individuare la voce relativa all’informazione fiscale e previdenziale di interesse.

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In particolare, il lavoratore dovrà controllare:

  • l’imponibile previdenziale, che non deve superare i 2.692 euro, requisito fondamentale per godere del 2% di sgravio
  • le aliquote applicate, che sono del 23,81% (a carico del datore di lavoro), 9,19% o 7,19% (imponibile previdenziale che cambia a seconda del reddito, che può essere al di sopra o al di sotto dei 2.692 euro)

Sulla busta paga sono poi indicati i dati fiscali, le informazioni sul Tfr e, alla fine delle voci, si potrà leggere l’importo netto della tredicesima che dovrebbe essere del 2% più alto del solito, proprio per applicazione corretta della misura fiscale. Nel caso in cui i calcoli risultino sbagliati, il dipendente potrà chiedere delucidazioni al proprio datore di lavoro, affinché l’errore venga corretto.