Legge 104, tutto quello che c’è da sapere sulle… vacanze

Legge 104 Finanza Rapisarda

Congedo straordinario e permessi legge 104, come funzionano in ottica vacanza: è possibile andarci? E come funziona ” il tutto”? Niente paura, vi diciamo tutto noi!

Sono davvero  tanti gli elementi rilevanti quando si parla di legge 104, e tra questi  vi è pure una domanda  assai ricorrente che  riguarda  espressamente la vacanza, in particolare  se è possibile o meno andarci. Cosa si può e non si può fare?

Legge 104, facciamo chiarezza

Ad esser previste nell’ambito della legge 104 ci  sono delle agevolazioni inerenti tanto il soggetto con disabilità quanto la persona che presta assistenza. E qui entrano- chiaramente- ” in ballo” i permessi 104 e il  congedo straordinario. Si tratta -ovviamente- di elementi che consentono il potersi assentare dal lavoro per un lasso di tempo del tutto  variabile al fine di dare assistenza al familiare con disabilità. Ma c’è anche da dire che vige ancora molta confusione in tale ambito e molti non sono ancora in grado di capire come funziona ” il tutto”. Ergo è bene fare un po’ di chiarezza…

I permessi in vacanza

Nel momento in cui un lavoratore presta assistenza ad un familiare con handicap grave– e lo ribadiamo grave- può usufruire dei tre giorni di permesso retribuito al mese, che possono esser frazionati anche in ore e non per forza di cose in giornate intere.

In alcuni casi poi è possibile anche fare richiesta  del congedo straordinario che consente- proprio in  merito alla sua straordinarietà-  di potersi assentare dal lavoro per un max. di 2 anni, per prestare assistenza. Ma che cosa ne sappiamo di tutto questo in chiave vacanza? Vediamo di capirci qualcosa di più…

Nel momento in cui per andare- per l’appunto-  in vacanza si intendesse impiegare i permessi per recarsi al mare con i propri amici, “abbandonando” il soggetto cui prestare assistenza, ciò non è assolutamente consentito e non si può fare. Chiaro?

E al contrario, l’abuso della legge 104 in tale direzione può portare conseguenze gravi, quali licenziamento o denuncia penale , quindi fate davvero molta ma molta attenzione!

Dunque che fare? Diciamo che si  potrebbe recarsi in vacanza senza correre rischi di nessuna pena nel momento in cui  fosse il soggetto assistito ad averne bisogno, sotto prescrizione medica.

In tal caso vi sarebbe modo di poter impiegare i permessi per accompagnarla. 

E’ solo per prestare assistenza

Dunque, il diritto ai permessi oppure al congedo straordinario si legano  esclusivamente al soggetto cui prestare assistenza e non ad occuparsi di attività per il proprio tornaconto, durante l’assenza dal lavoro. Insomma, occhio ai fare i furbetti e a fare finta di non capire!

Del resto questa è un’ agevolazione la cui concessione riguarda solo ed esclusivamente il consentire ai lavoratori di prendersi cura ed assistere il disabili.

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Non si deve agire in malafede

Ricordiamo che per la Cassazione i lavoratori che assistono il soggetto con disabilità grave non devono agire in malafede, durante i permessi concordati e dati . In poche parole  quest’ultimi non devono  mai e poi mai esser sfruttati appositamente per occuparsi di tutt’altre attività rispetto all’assistenza.