Bolletta TARI, nuovo salasso per le famigile: la nuova tassa non risparmia nessuno | Il conto è salatissimo

Tari
TARI, nuovo salasso per le famiglie – AdobeStock – www.FinanzarRapisarda.com

Anche la Tari aumenta e gli italiani non sanno più come pagare le tasse. Cosa accadrà al vostro portafogli?

La tassa sui rifiuti è il tributo che serve a foraggiare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti all’interno del comune di residenza.

Il presupposto per il pagamento della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte operative suscettibili di produrre rifiuti urbani.

La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga il locale o l’area e, quindi, dal soggetto utilizzatore dell’immobile.

In caso di detenzione breve dell’immobile, di durata non superiore a sei mesi, invece, la tassa non è dovuta dall’utilizzatore, ma resta esclusivamente in capo al proprietario.

Aumenti in arrivo

La Tari si compone di una parte fissa e di una variabile che ogni anno predispongono i comuni in base alle loro delibere, al fine di rientrare nelle spese.

Molti centri urbani non hanno ancora inviato gli avvisi di pagamento perché il governo ha concesso, con un emendamento al decreto Superbonus, una proroga al 30 giugno del termine fissato per le Amministrazioni, originariamente fissato al 30 aprile, per dare approvazione alle nuove tariffe della tassa rifiuti.

Aumenti sulla Tari
Pioggia di aumenti sulla Tari – AdobeStock – www.FinanzaRapisarda.com

Per quale motivo le tariffe Tari sono lievitate

I rincari sono davvero molto pesanti, i residenti di Roma avranno un aumento Tari di quasi il 3%, Firenze sarà più esosa con un +3,2%, Padova +3,3% in media, Ancona e Perugia molto care con +7% circa. Milano, per ora, è una delle poche città a muoversi in controtendenza quindi in decrescita.

Se cercate un giustificativo per questi aumenti, lo troverete nel desiderio di accelerare il recupero dell’inflazione, che ha caratterizzato gli ultimi anni e che ha finito per aumentare i costi fissi. All’inflazione, si aggiungono le guerre e i prezzi dell’energia. Tutto troppo caro e ha influito in negativo sul budget delle casse comunali. Questi, loro malgrado, sono dovuti correre al riparo, perché i bilanci sono spesso in negativo e servono più entrate da parte dei cittadini. Per fare altri esempi di comuni costretti a giocare al rialzo, basta pensare a Palermo, che ha appena approvato rincari del 6% in media, +5,6% a Verona. I Comuni si difendono sottolineando che poteva essere peggiore l’aumento costi.  A Roma, la giunta ha affermato che il salasso per i cittadini sarebbe dovuto essere del 14%, così anche a Verona gli incrementi potevano essere superiori al 7%.