Assegno di inclusione e Supporto Formazione al Lavoro negati a migliaia di famiglie, la colpa è tutta dello Stato

Assegno di inclusione
Assegno di inclusione negato – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Assegno di inclusione e supporto formazione lavoro non sono dei sussidi per tutti, questo concetto deve essere chiarito.

I nuovi aiuti per le famiglie come l’assegno di inclusione e il supporto formazione lavoro non sono dei sussidi passivi. Lo Stato vuole un comportamento proattivo dei cittadini in difficoltà, per permettere loro di evitare di isolarsi e cominciare a muovere dei passi per migliorare la qualità della loro vita.

Non sono mai stati intesi come meri sostituti del reddito di cittadinanza, questo è un  grave equivoco che va chiarito immediatamente. I controlli sono eseguiti in maniera certosina prima di dare il benefit, ci sono limiti nei prelievi di contante e non è possibile spendere il denaro per beni e servizi che non sono assolutamente di prima necessità.

La vigilanza dei servizi sociali è fondamentale, anche per aiutare chi è in situazione precaria a trovare il percorso migliore per crescere personalmente e trovare occupazione.

La legge di Bilancio ha stabilito criteri ferrei per quando concerne l’indicatore patrimoniale, per ricevere il bonus ed è per questo che molte domande non vengono accolte e si resta esclusi.

Adi e supporto formazione lavoro negati

La condizione fondamentale per ricevere questi bonus è avere un Isee basso, 9.360 euro per ricevere l’ADI e 6.000 euro per il supporto formazione lavoro.

Ricordate che queste misure sono applicabili solo se avete minori a carico, disabili o anziani over 60 e nessuno dei vostri familiari conviventi deve essersi licenziato volontariamente nell’ultimo anno.

Famiglie preoccupate
Preoccupazioni perché Lo Stato nega gli aiuti alle famiglie – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Con la nuova normativa molte famiglie perdono il diritto agli aiuti

La legge di bilancio ha imposto paletti importanti, per quanto concerne queste misure sussidiarie alla ricerca di una lavoro e ha cancellato la possibilità di escludere dal proprio Isee i titoli di Stato fino a 50.000 mila euro come accadeva in precedenza. Pertanto, chiunque possegga dei titoli di stato non può non indicarli quando compila il proprio indicatore patrimoniale, perché è una dichiarazione mendace sanzionabile.

Con questo giro di vite normativo, avrete capito che molte persone che percepivano il reddito di cittadinanza ora non rientrano più nella categoria dei bisognosi, perché sommando i titoli al patrimonio è evidente che l’Isee si alza. Tutto ciò comporta grave sconforto, perché molte famiglie possono avere acquistato titoli non riscattabili e quindi in questo momento un piccolo aiuto economico potrebbe essere prezioso, ma ne restano esclusi, perché si è optato per un regime di severità.