Stipendi shock, da nord a sud la differenza è abissale: se vivi qui puoi ritenerti fortunato

divario di stipendi
Stipendi d’oro – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Divario di stipendi tra Nord e Sud, impensabile e ingiusto. In alcune città potete guadagnare uno sproposito.

L’Italia purtroppo è da sempre un paese spezzato in due, economie diverse, bisogni diversi e sfortunatamente anche trattamenti economici diversi.

Ci sono differenze che non immaginate, per quanto concerne la retribuzione, nelle varie regioni del paese in base al settore, alla grandezza dell’azienda, se si lavora nel settore dei servizi o della finanza.

Le statistiche del 2023 hanno detto che la retribuzione media annua di un dirigente aziendale è di circa 120.000 euro, i quadri hanno toccato i 62.000 euro, gli impiegati 35.000 euro e gli operai 28.000.

Se si inseriscono queste cifre medie da statistica in un quadro più ristretto e regionale, emergono della disparità negli stipendi apparentemente ingiustificate a parità di mansioni.

Cosa cambia da Nord a Sud

Analizzando i dettagli si evince che i dirigenti del Nord-Est hanno beneficiato di un incremento del 5%, al centro c’è stata una diminuzione che oscilla dal 3% al 4%, fanalino di coda il Sud con una riduzione copiosa del 9% dello stipendio.

Calcolatrice alla mano tutto ciò si traduce in una differenza superiore ai 10.000 euro all’anno per chi riveste lo stesso ruolo in un’azienda, ma in regioni diverse. I salari sono inferiori anche se si svolge la stessa posizione in una piccola, media o grande azienda.

costo della vita
Stipendi diversi tra Nord e Sud – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

La faida degli stipendi infiamma la politica

Sulla carta non esistono differenze tra le regioni italiane, ma la realtà è diversa ed è inutile negarlo, perché lo dicono i dati che a parità di ruolo il trattamento retributivo è differente. Questo problema accende lo scontro tra i politici da molto, perché affermano che il costo della vita è diverso su base regionale, al Nord ad esempio le spese fisse per il riscaldamento sono praticamente il doppio rispetto alle regioni più temperate. Purtroppo, però, non si può negare che in una famiglia media del Nord l’80% dei suoi componenti abbia un lavoro, mentre al Sud se un famigliare lavora è già considerata una fortuna.

Se analizziamo i salari con il costo della vita, è evidente che il Sud ne esce vincente, perché i prodotti costano meno, le bollette meno onerose e gli affitti meno cari. Purtroppo però non è sufficiente, perché gli investimenti nel Sud da parte dello Stato sono sempre stati esigui e il tasso di disoccupazione e povertà è alto. I politici dovrebbero cercare concretamente di permettere al paese di crescere e prosperare, aiutando Nord e Sud a diventare concorrenziali in base alle loro possibilità, per far uscire il paese dalla crisi ed evitare disparità economiche.