Salario minimo in arrivo in Italia: in questa città non si potrà scendere al di sotto dei 12 euro all’ora | Un’occasione d’oro per tutti
E’ in via di preparazione una legge che prevede l’istituzione di un salario minimo assicurato a tutte le fasce di lavoratori.
In Italia, negli ultimi decenni, il numero di lavoratori esposti al rischio di povertà è aumentato sensibilmente. Si parla di un numero che tra il 2006 e il 2007 è passato dal 17,7%al 22%, vicini al 28% per le donne. Inoltre il rischio di bassa retribuzione è altissimo: del 53,5% per i lavoratori part-time e i lavoratori atipici.
Dai dati Eurostat emerge che nel nostro paese l’11,7% dei lavoratori dipendenti riceve un salario inferiore ai minimi contrattuali, dato ben al di sopra del 9,6% di media UE. Il fenomeno diventa ancora più urgente se si pensa che i lavoratori hanno subito dei forti attacchi al loro potere d’acquisto negli ultimi anni.
Il primo colpo è stato accusato con la pandemia Covid-19, che ha portato molti lavoratori in cassa integrazione e il secondo, con l’invasione russa dell’Ucraina, che ha realizzato un aumento dell’inflazione di matrice energetica, estesa subito ai beni primari. I salari reali in Italia sono calati del 7,5% rispetto al periodo pre-pandemia.
La nostra Costituzione, all’articolo 36, dice che chi lavora ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Tuttavia in Italia sono più di tre milioni le persone che pur lavorando sono povere.
La proposta di un salario minimo adeguato
Arriva da un’ampia coalizione di partiti di opposizione la proposta di un modello di salario minimo che non vada a danneggiare l’importanza della contrattazione collettiva: un sistema misto che impone che ai lavoratori di ciascun settore sia riconosciuto sia il trattamento economico complessivo sia quello minimo.
Fra i 27 paesi dell’Unione Europea, 21 hanno già una soglia salariale minima. In particolare, 6 (Lussemburgo, Olanda, Francia, Irlanda, Belgio e Germania) hanno un salario minimo sopra i 9 euro l’ora. Gli altri hanno invece salari minimi inferiori ai 7 euro. Solo Italia, Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia non hanno un salario minimo.
Il modello londinese
Secondo un movimento di media activism “Adesso!”, sarebbe opportuno prendere esempio da città come Londra per la riqualificazione del salario minimo. Il London living wage, è lo strumento con cui la capitale inglese ha introdotto un compenso minimo più alto rispetto a quello nazionale a causa della vita più costosa rispetto al resto del Paese.
A questo modo, l’intenzione sarebbe quella di attuare anche per Milano il medesimo modello e quindi alzare il costo del salario minimo da 9 a 12 euro. Il fenomeno secondo il quale il 62% degli under 40 che vivono nel capoluogo non riesce neppure a risparmiare un euro al mese fa capire quanto importante sia questa distinzione apparentemente antidemocratica.