Residenza per la pensione: se ti trasferisci qui vivi da Re | Il Paese che non ti aspetti è già richiestissimo

Pensionati felici
Vivere da pensionati felici. FinanzaRapisarda.com

Come vivere felici con una normale pensione, senza rinunciare a niente e a non più di due ore di volo da qua. Vieni a scoprire dove

Fisco amico, costo della vita decisamente conveniente e temperatura più che mite tutto l’anno, per non svenarsi, in inverno, con il riscaldamento ed in estate con i condizionatori? Si può!

Esistono luoghi a misura di pensionato italiano, e non uno di quei fortunati che hanno finito la propria carriera da luminari, manager con stipendi a sei zeri o ex politici… proprio uno di noi, magari con una pensione medio bassa e che, nel nostro Paese, quasi mai arriva a fine mese e vive con l’angoscia della spesa imprevista.

Per questo sono sempre di più gli italiani che decidono, dopo la pensione, di trasferirsi all’estero, scegliendo una destinazione dove poter vivere serenamente anche con l’assegno dell’Inps: così ecco spuntare mete come l’Albania o il Portogallo oppure le Baleari (che comunque sono spagnole) o, ancora, la Croazia

A poco più di 100 km dalla Sicilia – ma meno di 200 – ecco la Tunisia: di sicuro non è, al momento, la scelta più agognata, magari rispetto al già citato Portogallo: una certa instabilità sociale e lo stato di emergenza – tutt’ora in vigore ancor oggi – spingono a guardare questo Paese con una certa diffidenza. Però la comunità di pensionati nostri connazionali conta già circa 6.000 persone ed è in forte aumento.

Tunisia, un paradiso con qualche angolo di purgatorio

Anche la differenza di mentalità, oltreché religiosa, può rendere questa destinazione poco appetibile, così come dover ricorrere all’assistenza sanitaria, soprattutto lontano dalle grandi città, può impensierire non poco ed è sacrosanto che siano aspetti di vita quotidiana su cui riflettere attentamente.

I “pro“, però, non sono certo pochi, a partire dal costo della vita e dalla fiscalità. Secondo i dati del 2021, il reddito medio-basso annuo di un tunisino era di 5.500 dinari, pari a circa 1.600 euro: una somma che, in Italia, basta a malapena per un mese, figurarsi per un anno. Un abitante del posto ad alto reddito, invece, poteva contare su una cifra annua di 12.000 dinari, pari a circa 3.500 euro: un confronto impari. E, per quanto l’inflazione possa aver flagellato anche la Tunisia, in questi ultimi due anni, di sicuro, però, non potrà mai raggiungere il livello italiano.

Un'abitazione della città bianca e azzurra di Abu Said, Tunisia. Immagine repertorio. FinanzaRapisarda.com
Un’abitazione della città bianca e azzurra di Sidi Abu Said, Tunisia. Immagine repertorio. FinanzaRapisarda.com

Come cantava Baglioni? “… vieni in Tunisia”?

Anche sotto il profilo fiscale, il Paese è decisamente seducente: la legge 85 del 25 dicembre 2006 prevede che vengano tassati solo il 20% degli importi percepiti come vitalizi o pensioni e noi italiani pagheremmo le tasse solo in Tunisia, in virtù di accordi precisi stretti tra i governi dei due paesi.

Quanto al clima, chi non vorrebbe godersi un inverno dove la temperatura non scende quasi mai sotto gli 11 gradi e l’estate ne regala, al massimo, 30? Un balsamo per acciacchi vari e per il portafoglio, non più salassato da spese di riscaldamento e condizionatori…