Reddito di cittadinanza, cambia tutto: la modifica che nessuno si aspettava | Cosa accade a chi lo perde

Reddito di Cittadinanza
Portafogli vuoto – finanzarapisarda.com

Non cessano le discussioni in merito alla cancellazione, dal 2024, del RdC. Allo studio nuove misure per salvaguardare alcuni occupabili.

La vicenda, fatti i dovuti distinguo, ricorda un po’ quella degli “esodati” a seguito dell’entrata in vigore della Legge Fornero. La grande riforma delle pensioni del 2011, lo ricordiamo, lasciò a casa – senza lavoro e senza pensione – centinaia di migliaia di persone. E si dovette ricorrere ai ripari.

Oggi i numeri sono decisamente inferiori – si parla infatti di circa quindicimila persone – ma anche ad alcuni ex percettori del Reddito, oggi, non è data né la possibilità di accedere alla nuova misura dell’Assegno di Inclusione né di iscriversi alla piattaforma SIISL.

Costoro infatti, pur configurandosi come “occupabili“, e quindi esclusi dal nuovo sostegno sostitutivo al RdC, non hanno diritto al Supporto per la formazione e il lavoro (SFL). Ricordiamo che il SFL è una misura di attivazione al lavoro destinata a persone tra i 18 e i 59 anni, che posseggano ben determinati requisiti, a dire il vero piuttosto stringenti.

Per questi quindicimila “esodati” dal Reddito di Cittadinanza, quindi, non ci sarebbe neanche la possibilità, a quanto sembra, di percepire il sussidio di 350 € mensili finalizzato all’inserimento al lavoro. Una situazione pertanto che dovrà necessariamente essere sanata nei prossimi mesi.

L’alternativa al RdC per i quindicimila “esodati”

I quindicimila profili sono attualmente sui tavoli INPS, in attesa di essere studiati e valutati al fine di una loro collocazione – più rapida possibile – nel mondo del lavoro. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di regolamentare per legge uno specifico percorso di inserimento ad hoc.

Allo studio v’è, però, anche un’ulteriore soluzione, che appare forse più congrua. Si potrebbe infatti provare ad allargare le maglie dei requisiti che danno diritto al Supporto per la Formazione e il Lavoro. A cominciare dal requisito ISEE, che prevede un valore per nucleo familiare non superiore ai 6.000 €.

Esodati del RdC
Il signor Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – finanzarapisarda.com

Quale futuro per chi ha perso il RdC?

La questione però non pare risolversi facilmente, anche consentendo ai quindicimila “occupabili” di rientrare nel percorso stabilito dalla piattaforma SIISL. Il fatto è che l’assegno di 350 € al mese per un anno, accompagnato dall’obbligo di frequentazione di corsi formativi, potrebbe non risolvere affatto il problema dell’inserimento lavorativo.

Molto spesso, infatti, i corsi di formazione non portano a nulla e rappresentano – per gli inoccupati – una grossa perdita di tempo. Come estrema ratio, pertanto, è anche allo studio un nuovo sussidio, che consenta a chi ha bisogno quantomeno di sopravvivere.