Imu, se hai commesso un errore nel pagamento rimedia subito: rischi sanzioni salatissime

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Il mancato pagamento IMU comporta delle multe molto salate: ecco come è possibile rimediare.

L’Imu, cioè Imposta Municipale Propria, è la tassa dovuta per il possesso di un immobile, un fabbricato, un terreno agricolo o un’area fabbricabile.

Si può pagare in due rate, una come acconto entro il 16 giugno e l’altra, a titolo di saldo, da versare entro il 16 dicembre. Può anche essere corrisposto tutto l’importo entro il 16 giugno.

Ci si può accorgere di aver commesso un errore nel pagamento dell’Imu prima della scadenza, ma ci si può anche rendere conto di aver commesso un errore dopo la scadenza ultima del pagamento della rata in acconto o saldo.

Per ognuna di queste situazioni c’è una soluzione da conoscere e da applicare con attenzione per evitare di incappare in sanzioni molto salate.

Come rimediare agli errori nel pagamento dell’Imu prima e dopo la scadenza

Se si commette un errore prima della scadenza ultima per il pagamento Imu bisognerà compilare un modello F24 con gli stessi identici dati, indicando però nella colonna “importi a debito” l’importo integrativo da inserire. Nel caso in cui ci si rende conto dell’errore dopo il pagamento allora bisognerà attuare il ravvedimento operoso.

Attraverso questa operazione si procederà al pagamento del tributo che non è stato pagato, oltre che ad una sanzione in misura ridotta e al pagamento degli interessi, calcolati sull’importo non pagato al tasso legale vigente, che variano a seconda della quantità di giorni passati dalla scadenza.

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Le varie tipologie di ravvedimento operoso Imu e le relative sanzioni

La sanzione da applicare all’errato pagamento dell’Imu viene calcolata in misura pari al 30% dell’importo omesso, che è minore se il pagamento avviene entro 15 o 30 giorni. Prima si procede al ravvedimento operoso e meno si paga. Bisogna poi considerare che esistono diverse tipologie di ravvedimento operoso. Il ravvedimento super breve viene effettuato entro 14 giorni dal termine ultimo, con una sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo. Il ravvedimento breve avviene tra il 15° e il 30° giorno con una sanzione pari all’1,5% sull’importo del tributo.

Il ravvedimento medio deve avvenire entro 90 giorni dalla scadenza con una sanzione dell’1,67%. C’è poi il ravvedimento lungo, in cui il pagamento avviene dopo 90 giorni dalla scadenza con una sanzione del 3,75%. Il ravvedimento lunghissimo avviene superati i 12 mesi: se il pagamento avviene entro 2 anni, la sanzione è pari al 4,29%, ma superato questo limite di tempo sale al 5%. Se la regolarizzazione del pagamento avviene dopo un verbale di constatazione bisogna aggiungere all’importo una sanzione del 6%.