Carne sintetica, che cosa ci vogliono far mangiare? Ciò di cui è fatta ti stupirà

carne sintetica
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In Italia la nuova tipologia di carne è stata vietata, la motivazione è molto chiara e semplice. Intanto si cerca di fare luce sui componenti su questa nuova tipologia di carne totalmente sintetica.

Una tipologia di carne in provetta, ecco la reale definizione di questa tipologia di carne che gli scienziati hanno ridefinito come carne sintetica.

Ma perché questa carne è definita in questo modo? E come mai in Italia è stata votata una legge che sfavorisce la sua produzione? Andiamo per ordine.

In primo luogo la carne sintetica va descritta come una carne assolutamente di origine animale, che non ha nessuna connessione con la carne di tipo vegetale: questa carne infatti viene prodotta praticamente prelevando delle cellule dall’animale e facendole riprodurre in un ambiente controllato.

Ecco dunque la definizione che è stata data a questa carne, ma per quale motivo questa è stata tanto dibattuta in Italia?

Carne sintetica bocciata: il pensiero dei politici

Il primo ad esprimersi sulla carne sintetica è stato il Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida: “I cibi sintetici non garantiscono qualità, benessere e tutela della cultura e tradizione enogastronomica e di produzione a cui è legata parte della nostra tradizione. Si corre il rischio di maggiore disoccupazione perché sarebbe più conveniente produrre dove il lavoro costa meno e di ingiustizia sociale, in una società in cui i ricchi mangiano bene e i poveri no”.

Altre parole a sfavore di questa carne sono state esternate dal ministro della Salute Orazio Schillaci: “Il divieto si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea”.

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E non è tutto, la legge ha posto anche per la produzione di questa carne delle serie multe che vanno da un minimo di 10 mila euro ad un massimo di 60 mila euro.

Non viene considerato però principalmente come primo punto l’impatto etico che questa produzione genererebbe, ma anche una serie di vantaggi nei consumi:98% in meno di emissioni di gas serra (gli allevamenti intensivi sono oggi una causa importante di inquinamento ambientale), minor utilizzo di energia, acqua, antibiotici e farmaci, 95% in meno di occupazione del suolo rispetto agli allevamenti intensivi