Rivoluzione Partite IVA: milioni non dovranno più dare dati | Nuova riforma delle pagelle fiscali

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A partire dal mese di Marzo vedremo uno stop definitivo alle pagelle fiscali per quanto riguarda le partite IVA: ecco cosa sta succedendo esattamente.

Niente più voti Fisco a partire da questo mese di Marzo, con due milioni di Partite IVA che non dovranno più compilare il modello degli Isa.

Ovviamente come delineato dal Governo, il passaggio sarà graduale e non immediato e dunque si vedrà nel tempo: questa questione che già dall’anno d’imposta 2018 aveva subito cambiamenti graduali.

Con le annualità d’imposta 2020 e 2021 poi si era visto un cambiamento ancora maggiorato date le difficoltà che si erano verificate post pandemia Covid.

Ma qual’è è stato l’accordo preso sulla questione?

Concordato preventivo sulle Partite IVA: come funziona

Il graduale superamento delle pagelle fiscali va poi letto nella prospettiva più ampia a cui la delega punta nella riscrittura delle regole del processo accertativo.

Ma qual’è la novità di questo nuovo accordo? Un unione biennale tra Agenzia e contribuenti, dove la stessa Agenzia propone una proposta sull’imponibile da versare e il contribuente decide se accettare o no per non subire controlli successivamente.

Quindi la proposta rappresenta un concordato preventivo biennale che farebbe parte appunto di questa nuova proposta.

Tra le varie ragioni per cui questo accordo non era ancora entrato in gioco vi è la situazione di incrementi automatici e generali di ricavi e redditi. Nel 2004 era stata anche inserita una sanzione del 5% in caso non vi fosse stato adeguamento.

Ma sembra comunque che si siano superate le criticità non stabilendo incrementi automatici della base imponibile e come è stato spiegato avviene la proposta dell’Agenzia delle Entrate per gli imponibili al contribuente, cosa che certamente cambia e non di poco la formula.

Riforma Irpef ora realtà: passaggio alle 3 aliquote

Si passa finalmente, dopo il si del Governo, all’Irpef a tre aliquote. Cosa significa in parole più chiare?

Al 2022 le percentuali di aliquota Irpef erano: il 1° scaglione fino a 15 mila euro con il 23% di aliquota; il 2° scaglione tra i 15 ed i 28 mila euro con il 25% di aliquota; il 3° scaglione da 28 a 50 mila euro con un’aliquota del 35%; infine il 4° scaglione oltre i 50 mila euro con il 43% di aliquota.

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Con il presente cambiamento a tre aliquote resterebbero attive la più alta e la più bassa, mentre le due centrali si unificherebbero in una percentuale del 27%.

E questo cosa implicherebbe? Meno o più tasse da pagare? Effettivamente senza riferimenti della fascia di reddito questo è difficile da prevedere se le tasse da pagare saranno minori.