Quota 41: nel 2024 nessun limite di età per il pensionamento

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Nuova riforma delle pensioni a partire dal 2024. In che modo il governo Meloni ha intenzione di modificare l’accesso alle pensioni in futuro?

Il tema delle pensioni è ora più che discusso. Non tutti sanno quale sarà il destino delle pensioni nei prossimi 12 mesi, ma possiamo dire che la vera e propria rivoluzione è prefissata per il 2024.

Negli ultimi mesi il governo ha discusso fortemente la tematica delle pensioni, giungendo ad una precisa constatazione. Sarà possibile parlare di una riforma che verrà attuata nel 2024, l’anno precedente servirà solo da preparazione.

Il 2023 darà poche possibilità a coloro che desiderano richiedere il pensionamento anticipato. Chi ha 40 anni potrà andare in pensione con l’APE sociale, e quindi con 36 anni di contributi versati (30 per invalidi e caregivers).

Non si otterrà la pensione anticipata facilmente, infatti il limite per la richiesta resterà sempre quello del raggiungimento dei 63 anni d’età. Ma che cosa cambierà con la rivoluzione del 2024?

Rivoluzione dei pensionamenti: la Quota 41

Nelle vedute del governo, coloro che nel 2024 vorranno chiedere la pensione anticipata lo potranno fare a partire dal raggiungimento dei 41 anni di contributi versati senza alcun limite di età. Questa decisione del governo verrà chiamata “Quota 41” e al momento si attende solo per la sua approvazione. La Quota 41 sarà valida per tutti a prescindere dal sesso, e conterà 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 1o mesi di contributi per gli uomini.

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Il futuro guarda all’azzeramento del limite di età

Allora quale sarà l’obiettivo della Quota 41? A spiegare bene il funzionamento e le possibili conseguenze di tale provvedimento è il sottosegretario all’Economia Federico Freni che ha espresso alcuni suoi pensieri in merito alla questione pensioni. Il sottosegretario ha così commentato la possibile scelta di Quota 41: “la scelta è chiara: quota 41 è un metodo, non uno spot. Solo ragioni di costo hanno richiesto l’inserimento di un coefficiente anagrafico a 62 anni, ma il futuro è verso l’azzeramento progressivo del limite di età. Quindi si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età”.