Un anno di pensione da restituire all’INPS: purtroppo è tutto vero
Ci sono misure pensionistiche che consentono al beneficiario di continuare anche a lavorare. È questo il caso per esempio di opzione donna, misura che addirittura, per le lavoratrici autonome, non prevede neanche la cessazione dell’attività. Vediamo meglio e nel dettaglio come funziona…
Altre misure- invece- hanno tra i loro vincoli, come il divieto di cumulo dei redditi di pensione con i redditi derivanti da attività lavorativa. È il caso per esempio delle vecchie pensioni con Quota 100 o delle nuove pensioni con Quota 102. Il pensionato che distrattamente e/o furbescamente non rispetta questo vincolo, corre il serio pericolo non solo di vedersi revocare la prestazione pensionistica, ma -addirittura- di dover restituire soldi all’INPS.
La Quota 100
Sembrerà anacronistico parlare di Quota 100 oggi che la misura non è più in vigore. Ma in effetti non è così, perché per via del meccanismo della cristallizzazione del diritto, lavoratori che escono ancora oggi con la Quota 100 ce ne sono. E pure tanti!
L’importante è aver raggiunto i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2021. Chiunque ha raggiunto 62 anni di età e 38 anni di contributi versati a quella data, è potuto uscire dal lavoro anche quest’anno- per l’appunto- con la famosa Quota 100, e lo farà- udite udite anche- anche negli anni a venire.
Occhio alle scadenze
Ma il discorso che andremo a fare tra poco sulla Quota 100 e sul divieto di cumulo con i redditi da lavoro, si può fare anche con la nuova Quota 102, che poi- a dirla tutta- altro non è che la misura che ha sostituito la Quota 100 e che andrà in scadenza il 31 dicembre prossimo, quindi abbastanza a breve. Anche sulla Quota 102- infatti- vige il sistema della maturazione del diritto, e chiunque completasse 64 anni di età e 38 anni di contributi versati entro la fine del 2022, potrà sfruttare la misura anche l’anno venturo e negli anni a venire. Tutto chiaro fino a qui?
Chi può mantenere la pensione anche lavorando e chi no
La pensione con Quota 100 o con Quota 102 prevede- come giustamente dicevamo- il divieto di cumulare i redditi derivanti da questi pensionamenti anticipati, con altri redditi da lavoro, fatta eccezione, ed è bene dirlo in maniera molto netta e chiara, per il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro di reddito annuo. Questo significa che chi esce dal lavoro con queste due misure non solo non potrà restare a lavorare, ma dovrà stare attento anche ad avviare nuove attività lavorative. Nel momento in cui un pensionato con una delle due misure si rimette a lavorare, se non è un’attività da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro, rischia seriamente la decadenza dal beneficio della pensione, quindi di doverle dire- con l’amaro in bocca- un bel ” ciao”.
Si perde la pensione e…
Le regole su questo divieto di cumulo poi – a dirla tutta- sono decisamente assai particolari ed è anche per questo motivo che bisogna conoscerle molto bene al fine di non fare gravi errori. Non per nulla il riferimento al divieto di cumulo è per l’annualità solare. In poche parole, se un pensionato ha percepito la Quota 100 già dal mese di gennaio 2022, e il prossimo dicembre decide- erroneamente – di tornare a lavorare, non solo perderà il diritto alla Quota 100 in men che non si dica , ma sarà pure costretto a restituire all’ INPS un anno di pensione! Ergo, sbaglia-e pure moltissimo- chi pensa che si possa sospendere la pensione con Quota 100 con Quota 102 solo per i mesi in cui la pensione coincide con uno stipendio da lavoro.