Economia e Finanza

Pace fiscale, le misure del Governo per cancellare 15 anni di cartelle esattoriali

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Una vera e propria pace fiscale quella annunciata dal Governo di centrodestra in campagna elettorale e applicata realmente. Chi può festeggiare la fine dei debiti fiscali accumulati negli anni passati?

Il saldo e stralcio totale o con agevolazioni e sconti, include moltissime mini cartelle esattoriali, saranno molti i contribuenti che si vedranno cancellare i debiti con un colpo di spugna. Ma come funziona? Facciamo chiarezza.

L’Esecutivo del Governo Meloni ha preannunciato l’annullamento automatico di tutti i debiti iscritti a ruolo tra il 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. La soglia limite per accedere alla cancellazione delle cartelle esattoriali è di mille euro, solo così ci si può liberare dal pensiero dei debiti senza nemmeno dover fare domanda.

È importante specificare che nell’importo da saldare sono comprese anche le sanzioni e gli interessi maturati nel periodo di ritardo dell’iscrizione a ruolo. Ma vale solo per chi deve pagare 1.000 euro? In realtà ci sono agevolazioni fiscali particolari anche per chi ha ricevuto cartelle di pagamento superiori a tale cifra.

Pace fiscale per cartelle superiori a 1.000 euro

Nella nuova manovra di bilancio sono previste alcune agevolazioni anche per i debitori che hanno accumulato un debito superiore alla cifra minima. Non si tratta di un annullamento automatico come per le mini cartelle da massimo mille euro ma della cancellazione della mora accumulata.

Per essere più precisi i debitori che hanno avuto la notifica di cartelle esattoriali entro il giorno 30 giugno 2022, dovranno pagare solo l’imposta priva di ogni maggiorazione. Inoltre è prevista anche la possibilità di rateizzare l’importo fino a 5 anni suddiviso in 60 rate mensili.

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Liberi dalle tasse non pagate del passato, ma per il futuro?

Con la chiusura dei debiti con il fisco degli anni passati, l’Esecutivo del Governo Meloni, ha voluto pensare ai contribuenti anche per il futuro. In particolar modo alle P.IVA dei piccoli imprenditori. Per farlo ha innalzando la soglia massima dei ricavi a 85 mila euro invece che 65 mila euro per quanto riguarda il regime dei minimi o forfettario.

Stiamo parlando del limite che fissa il pagamento dell’imposta sostitutiva al 15%. Una tassa cosiddetta piatta che consente di pagare un importo più basso di tasse per i lavoratori autonomi che esercitano la libera professione con P.IVA.