Dinamica ed importanza dei volumi in Gann

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Il mercato segue delle leggi cicliche o in esso regna il caos?
La domanda è in realtà parzialmente mal posta. Gli studi basati sulla teoria del caos hanno infatti dimostrato che se il caos esiste esso cela al suo interno una struttura almeno parzialmente deterministica. Il perchè non è ancora chiaro.
Il fatto stesso che nonostante la frequenza di eventi distruttivi definiti casuali, e da esso stesso “casualmente” provocati, il genere umano popoli ancora questo pianeta, è già un indizio a favore del fatto che la realtà nasconda una qualche struttura deterministica.
Battute (o freddure…) a parte, moltissimi eventi in natura e nel cosmo, sono difficili da spiegare come frutto di semplice casualità, ad esempio il nascere della stessa vita è talmente improbabile che la sua esistenza su questo pianeta ha quasi del miracoloso, eppure pochi si chiedono se questo sia davvero un miracolo o se non possa invece essere frutto di una tendenza della materia a “generare” la vita, diciamo meglio ad organizzarsi in forme vitali. Mi accorgo però di rischiare uno scivolone nel campo del mistico, e nonostante ogni visione scientifica della realtà porti in sè stessa, magari inconsapevolmente, un nucleo di potenziale misticità, preferisco per il momento proseguire, rimandando ad un altro momento il discorso in materia.
Andiamo alla domanda che è l’oggetto di questo messaggio:
Il mercato segue delle leggi cicliche? O in esso regna il caos?
Brevissima premessa, ogni conclusione, per quanto rigorosamente logica essa possa essere, ammette sempre una confutazione, che parta magari dalla dimostrazione dell’erroneità di uno dei fondamenti logici a base della conclusione stessa. Questo non potrà però impedire che, almeno in svariati campi della realtà che ci circonda, di verità, intendendo per verità il complesso di leggi regolatrici di un determinato fenomeno, ne esista una ed una sola (fermo restando che il sottoscritto non pretende in alcun modo di esserne il depositario, nè relativamente all’argomento in oggetto nè relativamente a qualsiasi altro).
La mia risposta alla domanda, e qui mi affretto a rispondere davvero prima che chiudiate questa pagina giurando su Gann di non riaprirla mai più…, è: sì, esistono delle leggi alla base delle evoluzioni da vero acrobata del mercato. La mia risposta va però intesa come ipotesi di lavoro saldamente basata su una monumentale quantità di osservazioni empiriche collegate ad una vasta casistica di eventi su titoli ed indici diversi. Tutto questo lo esporrò volta per volta, a tempo debito.
Quello che noi dobbiamo cercare è il perchè di determinati prezzi e di determinati “tempi”.
Quello che dobbiamo provare, a grandi linee, è questo: esistono delle leggi cicliche che regolano lo svolgimento di diversi fenomeni. Leggi dello stesso tipo possono regolare la vità umana anche dal punto di vista psichico? Il mercato riflette meglio di molti altri fenomeni la psicologia di chi ci investe e quindi, sia per il fatto che le masse coinvolte sono enormi sia per il fatto che i movimenti del mercato stesso sono accuratamente registrati, esso rappresenta il luogo ideale nel quale cercare l’eventuale esistenza di queste leggi.
E cosa rappresenta, diciamo meglio cosa potrebbe rappresentare, il volume degli scambi nel contesto della suddetta concezione del mercato? Vi è certamente il rischio che si possano scambiare per frutto di leggi esistenti a priori, in senso kantiano, quelle che sono ricorrenze cicliche solo in base alla rilevazione che ne facciamo noi, ma tenteremo di evitarlo studiando i casi più significativi e nei quali si riscontrino più ripetizioni di determinati fenomeni.
Chiaramente non possediamo tutti gli strumenti e le conoscenze per investigare su alcuni aspetti della realtà che ci circonda (almeno non io), ma fortunatamente a nessuno è richiesta l’onniscenza, e ci serviremo spesso di quanto riportato in molti testi scientifici, cercando di selezionarli in base alla loro autorevolezza e validità, e non necessariamente in base a quanto in essi riportato si coordini meglio con quanto da noi supposto.
Il percorso sarà lungo, e alla fine ne sarà valsa le pena non solo se saremo giunti a qualche conclusione, ma sopratutto nella misura in cui qualcuno di noi avrà visto crescere la propria conoscenza.
(a cura di Umberto Ceratti)
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