Andamento quotazione petrolio e oro – Grafico prezzo e Analisi tecnica settimanale 20-24 Agosto 2018

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PETROLIO: GREGGIO SCIVOLA SUI MINIMI A DUE MESI SU TIMORI AUMENTO OFFERTA E CALO DOMANDA GLOBALE
Prezzo del petrolio in calo per la terza settimana consecutiva e quotazioni del greggio nella versione WTI che sono scivolate sui minimi a due mesi a quota 64,43 dollari, salvo poi chiudere l’ ottava in ripresa, a quota 65,21 dollari. Il risultato a 5 sedute ha invece evidenziato una flessione del 3,5%.
PREZZO PETROLIO: QUOTAZIONE E GRAFICO IN TEMPO REALE
LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL PETROLIO
Secondo il pensiero di molti analisti, la debolezza del cosiddetto oro nero è principalmente legata ai timori di un eccesso di offerta ed al potenziale calo della domanda. Gli esperti del settore credono infatti che le sanzioni contro le esportazioni di petrolio iraniano, promosse dagli USA, possano causare un surplus dell’ offerta, mentre la domanda potrebbe subire delle flessioni a causa di un possibile rallentamento economico globale e quindi dei consumi di materie prime, per colpa dei conflitti commerciali tra USA e Cina, dell’ aumento dei tassi d’ interesse e dal pessimo momento che attraversano i mercati dei paesi emergenti.
L’OPEC di recente ha lievemente rivisto al ribasso le proprie stime sulla domanda mondiale di petrolio nel 2019, abbassandola a 32,05 milioni di barili al giorno, -130 mila barili giornalieri rispetto alle precedenti aspettative. Dai dettagli del report reso noto dall’Organizzazione dei paesi esportatori è emerso che l’Arabia Saudita, primo paese esportatore, ha diminuito il proprio output di 200 mila barili giornalieri, portandolo a 10,3 milioni di barili al giorno, con l’ intento di far calare l’ offerta sul mercato.
I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO STATUNITENSE
Prezzo del greggio indebolito dalla lettura delle riserve settimanali di petrolio statunitense targata EIA ( Energy Information Administration ), che nella settimana terminata il 10 Agosto ha evidenziato un netto aumento, a 6,8 milioni di unità, mentre le attese degli analisti erano per un incremento più contenuto a 2,9 milioni di unità. Inversione di tendenza, invece, sempre secondo le fonti EIA, per gli stock di benzina, in flessione di 0,7 milioni di unità, contro il calo di 0,1 milioni di unità pronosticato dal consensus medio; mentre le scorte di distillati sono aumentate di 3,6 milioni di barili, ben oltre l’ incremento di circa 1 milione di barili indicato dagli analisti.
Le consuete anticipazioni fornite dall’ API ( American Petroleum Institute) avevano invece indicato scorte di materia prima made in USA in aumento di 3,7 milioni di barili, rispetto alle aspettative degli analisti di un incremento di 2,5 milioni di barili. Le scorte di benzina erano invece state pronosticate in progresso per un volume pari a +1,56 milioni di barili, contro un minor aumento previsto, pari a +583 mila barili; mentre per gli stock di distillati era stato indicato un incremento di 1,94 milioni di barili, conto i +964 mila barili in più attesi dal mercato. A Cushing, in Oklahoma, il maggior hub per lo stoccaggio di greggio statunitense, le scorte settimanali hanno evidenziato un pregresso di 1,64 milioni di barili.
Ancora un’ ottava da incorniciare per nostro sistema operativo con sottostante il WTI, che ha centrato tutti i target price pronosticati dalla strategia Short ( 7 su7 ), quindi sia in versione Intraday che Over; nonché tutti gli obiettivi indicati dalla strategia Long sulla debolezza.
La visione rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 66 $; Target Price attesi in area 66,40 e 66,66 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 64,93 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 66,66 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 67,07 e 67,73 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 65,58 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 67,73 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 68,17 e 68,82 dollari, estesi a 69,51 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 66,66 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 62,20 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 62,84 e 63,64 dollari, estesi a 64,04 $, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 61,60 $.
La visione ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 64,93 $, per sfruttare eventuali discese in 64,68 e 64,28 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 66 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 64,28$,per anticipare possibili cali fino a 64,04 e 63,64 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 65,21 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 63,64 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 63,23 e 62,84 dollari, estese a 62,20 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 64,43 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 69,51 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 68,82 e 68,17 dollari, esteso a 67,07 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 70,20 $.
ORO: CROLLA SUI MINIMI DA GENNAIO 2017 MA RIESCE CHIUDERE L’OTTAVA SOPRA IL SUPPORTO SETTIMANALE IN AREA 1.180 DOLLARI
Ancora un’ottava da riporre subito nel dimenticatoio per le quotazioni del metallo giallo, che ha toccato un minimo a cinque sedute a quota 1.261,40 dollari, nonché prezzo più basso da Gennaio 2017. La performance settimanale ha invece messo in evidenza un rosso dell’1,6%, a fronte di una chiusura degli scambi a quota 1.191,80 dollari, in rialzo dello 0,66%,rispetto al close giornaliero precedente. Future sul prezzo dell’ oro con scadenza a Dicembre, che è riuscito quindi a concludere l’ottava sopra l’ importante supporto di medio-lungo periodo, individuato in area 1.180 dollari.
PREZZO ORO: QUOTAZIONE E GRAFICO IN TEMPO REALE
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’SENSIBILI PER IL PREZZO DELL’ ORO
Dopo l’ affondo sui minimi segnalati in precedenza, le quotazioni del metallo giallo hanno iniziato a recuperare terreno supportati dalla notizia che Stati Uniti e Cina sono vicini a fissare un incontro tra le rispettive diplomazie per cercare un compromesso in materia di reciproci dazi sulle importazioni da un paese verso l’ altro.
Abbastanza ricca la settimana macro statunitense, che tra le prime letture diffuse ha visto le vendite al dettaglio crescere dello 0,5% nel mese di Luglio, mentre le attese degli analisti non andavano oltre il +0,1%. Rivista al ribasso la precedente stima mensile, scesa da +0,5% a +0,2%. Le vendite al dettaglio “ Core “, al netto di quelle relative al comparto auto ed alle spese per carburanti, hanno invece mostrato un aumento dello 0,6%, battendo le stime degli analisti, ferme al +0,4%. Anche in questo caso è stata rivista al ribasso la stima Giugno, passata da +0,3% a +0,2%. Al netto delle vendite sul solo settore auto, invece, la lettura di Luglio ha riportato una rialzo dello 0,6% su base mensile, contro le attese di crescita dello 0,3%. Giù la precedente stima, ritoccata da +0,4% a +0,2%.
Rialzo inferiore alle attese, invece, per la lettura della produzione industriale del mese di Luglio, in aumento dello 0,1% su base mensile, ma al di sotto del +0,3% pronosticato dagli analisti. Corretta al rialzo la rilevazione precedente, passata da +0,6% a +1%. Inferiore alle aspettative anche l’ utilizzo della capacità degli impianti, assestatasi al 78,1%, sotto il 78,2% indicato dagli analisti. Lettura ancora lontana dall’ 80% mediamente raggiunto prima della recessione.
L’ Empire State Manufacturing, ovvero l’indice che monitora che misura l’ andamento dell’attività manifatturiera dello Stato di New York, ad Agosto ha fatto registrare un progresso a 25,6 punti dai 22,6 di giugno. L’indicatore, diffuso dalla Federal Reserve della città della grande mela, ha battuto le attese degli analisti, che non si spingevano oltre i 20 punti.
Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli USA, secondo il consueto report settimanale elaborato dal Dipartimento per il Lavoro statunitense, all’ 11 Agosto, si sono assestate a 212 mila unità, mentre gli analisti avevano indicato un maggior incremento, a 215 mila unità. La media mobile ad un mese, più realistica rispetto alle singole rilevazioni settimanali, si è invece portata a 215.500 unità, in ascesa di 1.000 unità, rispetto alle 214.500 unità dell’ottava precedente. Nella settimana terminata il 4 Agosto, invece, il numero totale delle richieste si è portato a 1,721 milioni di unità, in flessione da 1,760 milioni di unità della precedente lettura settimanale. Gli analisti, invece, avevano indicato un calo contenuto a 1,740 milioni di unità.
L’ indice Fed di Philadelphia nel mese di Agosto ha deluso le aspettative degli analisti, assestandosi a +11,9 punti, scendendo sui valori più basso da Novembre 2016. Gli analisti avevano stimato un rallentamento più contenuto, pari a +22 punti, in lieve frenata dai +25,7 punti di Luglio. Il cosiddetto indice Philly Fed nasce da un’ indagine condotta dalla locale Federal Reserve per testare il polso all’ attività economica in una vasta area del nord-est degli Stati Uniti. I dati vengono elaborati sfruttando le indicazioni dei manager del settore, che intervistati dichiarano le loro valutazioni sulla situazione attuale, i cambiamenti rispetto la mese precedente e le loro attese per i futuri sei mesi.
Il suddetto indicatore, pur evidenziando una brusca flessione rispetto al mese precedente, segnala ancora un settore manifatturiero in espansione, in quanto si è attestato oltre la soglia dello zero. Una lettura inferiore al valore zero, invece, avrebbe indicato contrazione del settore. Dai dettagli relativi alle singole componenti, è emerso che il sotto-indice delle spesa per gli investimenti è diminuito da +31,4 punti dello scorso mese ai +27,1 punti del mese in corso. La voce sulle condizioni di business, invece, + aumentata a +38,8 punti da +29 punti; mentre la componente occupazione è scivolata a +14,3 punti da +16,8 punti. La voce relativa ai prezzi pagati è scesa da +62,9 punti a +55 punti; mentre i nuovi ordinativi sono diminuiti a +9,9 punti da +31,4 punti, facendo segnare il valore più basso da Settembre 2016.
La consueta stima settimanale rilasciata dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha indicato che nell’ ottava terminata il 10 Agosto, il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari ha evidenziato un calo del 2%, confermando il trend in discesa, dopo il -3% della precedente rilevazione. Inversione di tendenza per il saldo mensile dei permessi edilizi, che a Luglio sono aumentati dell’1,5% su base mensile, in netta ripresa dal-0,7% di Giugno. Le attese degli analisti erano per un aumento lievemente più contenuto, all’1,4%. Balzo in avanti anche per i nuovi cantieri, che sempre a Luglio sono aumentati dello 0,9%, dopo il tonfo del 12,9% della precedente lettura mensile. Il mercato, tuttavia , si aspettava un maggior aumento, pari a +7,4%.
Il Conference Board statunitense ha reso noto che a Luglio, il Leading Economic Indicator, conosciuto anche come Superindice o Indice Principale, ha evidenziato un progresso dello 0,6%, in salita dal +0,5% di Giugno, mentre gli analisti avevano pronosticato una crescita più modesta, pari a +0,4%. Il suddetto indice, frutto di una media ponderata dei valori di ben 10 diversi indicatori macroeconomici viene elaborato per anticipare l’ andamento del ciclo economico e copre un orizzonte temporale compreso tra i 3 ed i 9 mesi dall’ ultima lettura.
Oro in rimonta a fine ottava, supportato dal calo della fiducia dei consumatori statunitensi registrato dall’ Università del Michigan, il cui indice ad Agosto è sceso a 95,3 punti dai 97,9 punti di Luglio. Deluse le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un lieve aumento a 98 punti. In calo anche il sotto-indice relativo alla situazione attuale, assestatosi a 107,8 punti dai 114,4 punti di Luglio. L’ indicatore relativo alle aspettative future è invece rimasto invariato ad 87,3 punti.
QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO
Dopo la mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, il prezzo dell’ oro è ritornato lentamente alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passa in area 1.290-1.280 dollari. Pericolosa la discesa intraday e settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari, la cui perdita potrebbe far mutare aggravare ulteriormente il quadro grafico di breve-medio periodo, nettamente impostato al ribasso. La rottura del supporto appena segnalato potrebbe innescare nuovi affondi in area 1.180 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari. In area 1.200-1.180, invece, cade l’ importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo potrebbe correre il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari, con step intermedio a 1.160 dollari.
Lo scenario rialzista, sul medio periodo si rafforza soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di breve potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280 dollari Con i mercati azionari globali che non lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe ancora tardare ad arrivare.
PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO
Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro che ha preso profitto su tutti gli obiettivi indicati dalla strategia Short ( 7 su 7 ), quindi sia in versione Intraday che Over. Chiusa in Stop Loss la strategia Long Speculativa.
Lo scenario rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri ad una chiusura oraria maggiore di 1.194,25 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.197,05 e 1.201,65 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.186,90 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.201,65 € per sfruttare possibili allunghi in area 1.204,45 e 1.209,05 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.191,80 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.209,05 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.211,90 e 1.216,55 dollari, esteso a 1.224 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.194,25 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.160,60 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.165,05 e 1.172,30 dollari, estesi a 1.184,10 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.149 $ in chiusura di candela giornaliera.
Lo scenario ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.186,90 $; Target Price previsti a 1.184,10 e 1.179,60 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.194,25 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.179,60 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.176,80 e 1.172,30 dollari; Stop Loss; in caso di ritorno sopra 1.191,90 $ in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.172,30 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.169,55 e 1.165,05 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.160,60 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.184,10$ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.224 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.216,50 e 1.213,60 dollari, estesi a 1.209 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.236,30 $ in chiusura giornaliera.
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