Bonus veicoli elettrici: lo sportello apre il 22 ottobre. Come funziona, chi può richiederlo e come non perdere il contributo

Auto elettrica in carica – fonte_Freepik.com – Finanzarapisarda.com

Dal 22 ottobre si apre lo sportello per i nuovi incentivi destinati a veicoli elettrici e ibridi plug-in. Ecco le regole pratiche: requisiti, importi orientativi, procedure per concessionari e privati, tempi e documenti da preparare subito.

Che cos’è lo sportello e come si ottiene il bonus: passaggi chiave e requisiti

Lo sportello è la piattaforma attraverso cui i concessionari prenotano i contributi per conto dell’acquirente. L’apertura del 22 ottobre segna l’inizio operativo: da quel momento le pratiche valide potranno essere caricate e “messe in coda” fino a esaurimento fondi. Il meccanismo resta quello collaudato: prenotazione online del contributo da parte del venditore, conferma dell’ordine e, a consegna avvenuta entro i termini, erogazione sotto forma di sconto diretto sul prezzo d’acquisto, che il concessionario recupera poi come credito.

In linea generale, l’agevolazione privilegia i veicoli con basse emissioni (elettrici puri e, in misura diversa, ibridi plug-in), con fasce di contributo differenziate per scaglioni di emissione e per la presenza di una rottamazione. La logica è semplice: più le emissioni sono basse e più il vantaggio cresce; con la rottamazione di un veicolo vecchio e inquinante, lo sconto aumenta ulteriormente.

Per essere ammessi servono tre condizioni tipiche: 1) il veicolo deve rientrare nelle categorie ammesse (autovetture M1 nuove di fabbrica e, ove previsto, veicoli L elettrici: ciclomotori/scooter e moto elettriche); 2) il prezzo di listino della versione scelta deve restare entro i tetti massimi indicati dalla misura; 3) l’acquirente deve risultare intestatario o co-intestatario e non aver già utilizzato, per lo stesso veicolo, altre agevolazioni non cumulabili.

La rottamazione (quando prevista) richiede un’auto immatricolata in Italia, appartenente a una classe ambientale bassa (ad esempio Euro 0–3/4 secondo la finestra indicata), intestata da tempo minimo al richiedente o a un familiare convivente, con contestuale cancellazione per demolizione. La documentazione di proprietà e la coerenza anagrafica sono essenziali per evitare lo scarto della pratica.

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Cosa fare subito: documenti, scelta modello, tempistiche e consigli per non perdere il posto

1) Scegli il veicolo e verifica i massimali. Prima di tutto, individua modello e allestimento che rientrano nei limiti di prezzo e di emissione. Attenzione agli optional: possono far superare la soglia massima e far decadere il diritto al contributo. Chiedi al concessionario un prospetto firmato con prezzo chiaro, sconto del dealer e stima dell’incentivo applicabile in base al tuo caso (con o senza rottamazione).

2) Prepara la documentazione. Serviranno: documento d’identità, codice fiscale, eventuale stato di famiglia (per rottamazione intestata a familiare convivente), visura o libretto del veicolo da rottamare, eventuale autocertificazione sui requisiti richiesti. Avere i file già digitalizzati accelera il caricamento il giorno di apertura.

3) Allinea tempi di consegna e scadenze. La prenotazione ha una validità con finestra entro cui completare immatricolazione e fatturazione. Se il modello ha tempi lunghi, valuta versioni in pronta consegna o alternative equivalenti: perdere la finestra temporale significa dover rifare la pratica (rischiando fondi esauriti).

4) Conferma con il dealer la “prenotazione alle 9:00”. Gli incentivi funzionano a sportello: contano ordine e tempestività. Concorda con il concessionario l’inserimento della pratica nelle primissime ore del 22 ottobre, con tutti i dati già validati. Chiedi una ricevuta di prenotazione o un riferimento della pratica.

5) Valuta TCO e ricarica. Il bonus riduce il prezzo iniziale, ma il valore reale si vede nel costo totale di possesso: energia, assicurazione, tagliandi ridotti, pneumatici, eventuale wallbox domestica. Se vivi in condominio, verifica per tempo la possibilità di installare un punto di ricarica o pianifica l’uso di colonnine pubbliche vicine (abbonamenti e tariffe flat aiutano a stabilizzare i costi).

6) Attenzione a cumulabilità e fine fondi. Alcuni contributi regionali/comunali possono essere cumulati nel rispetto dei limiti (massimo aiuto ammissibile e non sovracompensazione). Verifica sempre con il dealer e conserva la traccia scritta delle condizioni applicate. Ricorda che i fondi sono limitati: un’ondata di richieste nei primi giorni può chiudere rapidamente la finestra sulle fasce più richieste.

7) Per moto e scooter elettrici. Se rientrano nel perimetro, la logica è analoga: listino entro soglia, contributo in percentuale sul prezzo, extra in caso di rottamazione di un vecchio ciclomotore/motociclo. Anche qui contano tempi, pratica a cura del venditore e documenti del mezzo da rottamare.

Errori da evitare: firmare un contratto senza clausola di salvaguardia incentivo; superare il tetto di prezzo con optional all’ultimo momento; rottamare un veicolo intestato da troppo poco tempo; immatricolare oltre i termini di validità della prenotazione; cambiare intestatario tra ordine e consegna senza aggiornare la pratica.

Con l’apertura dello sportello il 22 ottobre gli incentivi per elettriche (e plug-in nei limiti) entrano nella fase operativa. Chi si muove ora — modello scelto, documenti pronti, accordo chiaro col concessionario, consegna compatibile — massimizza le chance di ottenere il bonus e mettersi al volante (o in sella) in tempi certi, trasformando lo sconto in un risparmio reale sul ciclo di vita del veicolo.