Affitto, se vivi qui ti spennano ogni mese: non ti basta uno stipendio | Stai lontano dalle città nella lista nera
Attenzione a dove scegliete di vivere in affitto, perché in alcuni luoghi non vi resteranno i soldi per fare la spesa.
Non si arresta l’impennata dei prezzi degli affitti in Italia, con rincari diffusi in quasi tutte le principali città universitarie per le stanze singole e doppie. Una speculazione ovviamente verso chi è costretto a vivere fuori casa.
Questa crescita è dovuta soprattutto al forte incremento della domanda, da parte degli studenti fuori sede, ma anche di qualche lavoratore, perché con la crisi è diventato complesso studiare e lavorare nella propria città.
I dati della domanda, in costante crescita, dimostrano come quello delle stanze sia sempre un mercato molto redditizio per i proprietari.
Quindi la tendenza al rialzo dei prezzi che registrata ormai da diversi anni e che non ha ancora terminato la sua corsa, soprattutto nelle città più gettonate che, ad ogni modo, vivono un momento di crescita dei valori in tutto il comparto e non solo in quello dei posti letto.
Città sempre più care
Milano, vince il premio per essere in assoluto la città più cara d’Italia in cui comprare e affittare casa. Si conferma come il luogo più oneroso anche quando si tratta di prendere in locazione una stanza: una singola costa, infatti, 637 euro al mese, in crescita del 4% rispetto a un anno fa.
Proprio i prezzi alti scoraggiano tuttavia la domanda, che nel capoluogo meneghino cala dell’1% in 12 mesi, risultando una delle pochissime aree in tutta Italia, insieme alle sole Padova, Novara e Ancona, a mostrare un decremento dell’interesse. Ovviamente il fatto di avere prezzi improponibili penalizza.
Le città universitarie dove una stanza costa moltissimo
Tra le città con un’importante tradizione universitaria, Bologna è al secondo posto per quanto riguarda il costo di una singola, con 506 euro al mese, in rialzo del 5% in un anno a fronte di un interesse in aumento del 7%. Dati in crescita, e in maniera più sostenuta, anche a Venezia (417 euro per una singola, +10% verso l’anno scorso), dove si registra un boom della domanda del 53%.
Gli aumenti più sostanziosi si riscontrano in due capoluoghi del Sud che in passato erano abbastanza stabili, vale a dire Bari e Napoli, dove la richiesta è salita rispettivamente del 207% e del 185%. Ben performano anche due centri lombardi come Pavia e Brescia, in rialzo, in quest’ordine, del 180% e del 160%. Crescite sopra il 100% della domanda si evidenziano infine a Foggia (+124%) e a Ferrara (+116%).