Truffa ATM, se inserisci il PIN sei già in trappola: questo meccanismo lo conoscono in pochi | Non cascarci più

Bancomat
Truffa ATM, – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Le truffe hanno sempre nomi inglesi e simpatici, ma purtroppo vi lasciano sempre senza un soldo. Attenzione al cash trapping.

Negli ultimi anni con tutti i neologismi creati appositamente per le truffe, si potrebbe scrivere una nuova pagina dei dizionari di tutto il mondo.

Dalla tragedia si è proprio passati alla farsa, dato che sembra che più la tecnologia avanzi, più il lavoro di truffatore sia diventato un’occupazione varia e piena di fantasia.

Ogni giorno usate parole come scammer, phishing, catphising, spammer, scareware e un’altra lista infinita di termini che sono entrati purtroppo nell’uso comune, perché non si è mai veramente al sicuro.

L’unico consiglio che si cerca sempre di dare è quello di prestare attenzione, di non fidarsi di nulla nemmeno delle cose più ovvie e anche quando si usano strumenti quotidiani di stare all’erta, perché a quanto pare i truffatori sono ovunque.

Truffa al bancomat

Fino a qualche tempo fa, la polizia postale avvisava sempre di controllare che il bancomat fosse “reale”, ossia che non fosse stato rivestito durante la notte da una copertura che servisse solo a clonarvi la carta o a rubarvi i dati.

Ora le frontiere truffaldine si espandono ulteriormente e il vostro bancomat si trasforma in un altro tipo di trappola, perché i malintenzionati con la crisi in corso ovviamente sono alla spasmodica ricerca di denaro.

Furto al bancomat
Cash trapping – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

In cosa consiste il Cash Trapping

Il cash trapping è un tipo di truffa volta a manomettere un bancomat per rubare le banconote. Voi vi recate allo sportello, inserite la vostra tessera in tranquillità e sullo schermo l’operazione viene confermata, ma i soldi non escono. A scoprire la truffa è stato un finanziere che ha notato un’anomalia e ha allertato i colleghi del comando provinciale di Perugia.

Si è scoperto poi che l’anomalia nella fessura di erogazione, era dovuta al fatto che era stato installato un congegno per catturare le banconote. Ad alimentare i sospetti del finanziere anche la presenza di una donna che si aggirava nelle vicinanze e di un uomo che sostava in un’auto posteggiata poco distante dallo sportello bancomat. In pratica nella fessura di erogazione era stato installato un marchingegno artigianale in alluminio, simile a una molletta, chiamato “cash trapping”. I due sospettati, di nazionalità romena, sono stati fermati per un controllo e sono stati trovati in possesso di circa 500 euro in contanti, oltre a numerosi rotoli di nastro biadesivo e di un uncino.