Pensioni, esiste un aumento nascosto che puoi richiedere oggi stesso: non lo sa nessuno | 140 euro pronti per te

Pensione reale
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Riscuotere la pensione è il diritto di ogni lavoratore: importante che sia adeguata e giusta al lavoro svolto

Ogni persona ha diritto di ottenere la pensione dopo aver lavorato. E’ il giusto compenso di una vita di lavoro. E, naturalmente è anche l’aspirazione di tutti, poichè arrivare alla pensione consente di giungere al meritato riposo godendosi i frutti della carriera lavorativa e gestendo così in massima libertà il proprio tempo libero.

E questa pensione erogata deve essere calcolata in base ai contributi versati e al lavoro svolto. Pare però che dagli ultimi conteggi in sede INPS, una pensione su tre pagata dall’Istituto di Previdenza, sia sbagliata. E, soprattutto , sembra che sia sbagliata colpendo sfavorevolmente il lavoratore che si vedrebbe attribuire un compenso inferiore al dovuto.

Non sembra però che sia un errore dell‘INPS, perchè l’errore parte da una scarsa conoscenza delle regole con cui l’Istituto calcola gli assegni. Un pensionato può avere diritto a delle somme aggiuntive sulla pensione, in base all’importo della pensione erogata e in base ai redditi propri o cumulati con il coniuge. Queste somme aggiuntive non sono accreditate automaticamente.

Le maggiorazioni sociali costituiscono una forma particolare di incremento delle prestazioni previdenziali in favore di soggetti economicamente svantaggiati che abbiano compiuto un’età pari almeno a 60 anni. La maggiorazione si applica sull’importo della pensione spettante, nei confronti di tutti i pensionati titolari di prestazione a carico dell’AGO(fondo sostitutivo INPS )

Destinatari delle maggiorazioni sociali

Tali somme aggiuntive spettano sia ai lavoratori dipendenti (anche del settore pubblico) che ai lavoratori autonomi con la sola esclusione degli iscritti alla gestione separata, titolari di una prestazione previdenziale a carico del fondo sostitutivo AGO (Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti FPLD e nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi).

Le maggiorazioni sociali interessano non solo i trattamenti previdenziali ma anche i trattamenti assistenziali come in particolare l’assegno sociale e le provvidenze economiche corrisposte agli invalidi civili, i ciechi civili e i sordomuti. La richiesta di maggiorazione deve essere fatta contestualmente alla domanda di pensione o successivamente, e deve essere corredata da una dichiarazione reddituale attestante i redditi percepiti nell’anno, anche se presuntivi.

Maggiorazione sociale
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Importi e limiti

Complessivamente, l’importo base della maggiorazione sulle pensioni (articolo 1 della legge 544/1988) è pari a 25,83 euro al mese per coloro che hanno dai 60 ai 64 anni; di 82,64 euro per chi ha un’età che si colloca tra 65 e i 69 anni; e di 136,44€ per i pensionati con almeno 70 anni non titolari della quattordicesima (124,44€ per i titolari di quattordicesima mensilità).

L’indicato limite anagrafico può essere ridotto fino a 65 anni, nella misura di un anno di età ogni 5 anni di contribuzione. Si può ottenere la riduzione di un anno anche se si è in possesso di un periodo di contribuzione non inferiore a 2 anni e mezzo. Per i titolari di pensione di inabilità ai sensi della legge 222/1984 l’età richiesta è pari a 60 anni.