Stipendi, cambia tutto: rivoluzione nella tassazione | Aspettati di tutto

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L’aumento degli stipendi potrebbe essere vanificato dalle ultime disposizioni fiscali: ecco come le tasse incidono sui guadagni.

Il Governo Meloni ha introdotto importanti novità in materia di tasse: lo scopo è quello di ridurre l’onere fiscale per gli italiani, evitando episodi di evasione.

Tra le misure più importanti previste nella legge fiscale di novembre c’è quella che riguarda le tasse fisse per 2 anni che dovranno essere pagate da imprese e professionisti con partita IVA.

La nuova legge fiscale introduce nuove possibilità, come il frazionamento dei pagamenti anticipati di novembre per i lavoratori autonomi, l’eliminazione dell’IRAP, le novità per le ritenute d’acconto e i nuovi incentivi per le imprese.

Secondo queste nuove misure gli imprenditori sarebbero molto più incentivati a pagare le tasse poiché questa circostanza risulterebbe più conveniente.

Accordo biennale sulla tassazione di piccole e medie imprese: cosa prevede il concordato fiscale

La legge fiscale prevede che le imprese e i professionisti a partita IVA possano conoscere in anticipo l’importo delle tasse che ci saranno da pagare nei prossimi 2 anni. Le tasse non saranno proporzionali rispetto ai guadagni dell’anno precedente, ma resteranno fisse per tutto il periodo. In questo modo imprese e professionisti che lavorano con la partita IVA potrebbero incrementare notevolmente i propri guadagni perché si troverebbero a pagare meno tasse rispetto alla consuetudine.

Naturalmente potrebbe succedere anche che si verifichi un calo dei profitti e l’azienda sia chiamata a pagare più tasse rispetto alla norma. Di base esiste un accordo preventivo biennale sulle tasse, il cui calcolo è effettuato dall’Agenzia delle Entrate, sulla base dei dati disponibili relativi al contribuente. La possibilità di una tassazione fissa è limitata a imprenditori con piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e professionisti a partita IVA.

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Guadagni maggiori e tasse fisse: il Governo scoraggia così l’evasione fiscale

La nuova misura del Governo pensata soprattutto per le piccole e medie imprese funzionerebbe in questo modo: l’Agenzia delle Entrate utilizzerà la grande quantità di dati posseduta per ipotizzare il reddito lordo di un contribuente per i prossimi 48 mesi per poi stimare l’importo dovuto basandosi su questa cifra.

L’impresa in questione sarà chiamata a pagare esclusivamente quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate in base ai calcoli effettuati. Nel caso in cui i guadagni risulteranno maggiori non ci sarà obbligo di pagare tasse aggiuntive e non si sarà soggetti a controlli fiscali. L’IVA, invece, continuerà ad essere applicata in base alle regole ordinarie come è avvenuto fino a questo momento e prima della nuova legge fiscale.