Seconda casa, tutti i costi da sostenere oltre quello d’acquisto: alcuni non li conosce nessuno

Seconda casa tutto quel che c'è da sapere
Seconda casa Finanza Rapisarda

Seconda casa, in molti vogliono acquistarla. Ma fate attenzione, ci sono parecchi costi da sostenere. Alcuni non li conoscono proprio.

Sebbene la crisi sia ancora imperante nel nostro Paese e i rincari all’ordine del giorno, alcune persone, dopo aver acquistato la casa principale per sé e per la propria famiglia, stanno valutando se prenderne un’altra. Parliamo della chiacchieratissima seconda casa, solitamente scelta con molta cura e dopo aver scovato un luogo particolare.

La maggior parte di esse sono site in montagna o in riva al mare, o vicino a paesaggi talmente ameni o intensi da levare il fato. Del resto la cronaca ci insegna che moltissimi vip nostrani e internazionali, restando stregati da alcuni paesi o città, fanno tale scelta, senza poi talvolta trascorrere lì, in suddetta casa parecchio tempo, se non per le vacanze autunnali o invernali.

Tuttavia, oltre a pensare alle spese di acquisto, ce ne sono anche tante altre da tenere in considerazione e che sono assai esose. Il problema è che alcune di esse non sono così note e che pertanto alcune persone non le prendono in seria considerazione come dovrebbero. Chiaramente, dopo aver scelto la seconda casa dei propri sogni, bisogna mettersi in estate che si tratta di un bene considerato extra e soggetto a dare tassazioni, come l’IMU.

Se tuttavia ciò è abbastanza noto non lo è il fatto che bisogna pagare tante altre cose. In ogni caso prima vi riveliamo che c’è anche un iter da seguire passo dopo passo prima di procedere all’acquisto. Dopo aver trovato l’immobile bisogna in primis stipulare un accordo preliminare e la caparra confirmatoria.

Seconda casa, alcuni aspetti da prendere in considerazione 

Segue la richiesta del mutuo se necessario e le varie verifiche sull’immobile, che vertono sul controllo della regolarità urbanistica, catastale e ipotecaria della casa. Dunque si passerà alla registrazione dell’atto tramite il notaio che lo consegnerà in atto all’Agenzia Delle Entrate. A questo punto scatta il trasferimento dei servizi, come per esempio al cambio di intestazione di luce/gas e altro.

Infine deve avvenire la comunicazione al Comune dell’avvenuto trasferimento di residenza all’Ufficio Anagrafe, oltre a dover attendere le tempistiche burocratiche, vanno anche pagate alcune pratiche e l’operato dei professionisti, come il notaio a cui ci dobbiamo rivolgere. In ogni caso le spese che vanno tenute in considerazione non sono queste quelle che dovrebbero preoccuparci di più. E non si tratta nemmeno soltanto dell’IMU.

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Gli altri costi da sostenere sconosciuti ai più

Parliamo di varie tasse e imposte, alle quali dobbiamo adempiere, dal momento che non si può godere dell’agevolazione prima casa. Qui bisogna fare una differenziazione, ovvero se la casa la acquistiamo da un’zzienda o da un privato. Nel primo caso l’aliquota può variare dal 10 al 22% in base al tipo di immobile e alle agevolazioni previste.

Mentre l’imposta ipotecaria è indipendente dal valore di quest’ultimo, così come quella catastale. Passando all’acquisto da un privato parliamo di Imposta di registro del 9% che è calcolata sul valore catastale dell’immobile e su quella ipotecaria calcolata a sua volta sul valore catastale. Si basa basa su ciò anche la cosiddetta Imposta Catastale.