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Non rivelare mai questo dato: lo usano per svuotarti il conto corrente

Rischi collegati all’IBAN – www.finanzarapisarda.com

Il conto corrente è uno strumento finanziario essenziale per ogni persona in quanto gli permette di effettuare le normali transazioni come il pagamento delle bollette e dell’affitto o l’accredito dello stipendio.

Quando si decide di aprire un conto corrente bisogna valutare diversi aspetti, come i costi di emissione di carte di credito, un home banking intuitivo e pratico ed un sistema di sicurezza all’avanguardia, per mantenere i propri risparmi al sicuro.

Una volta compilati i moduli di apertura del conto la banca si occuperà di creare un IBAN (International Bank Account Number) grazie al quale si potrà identificare il proprio conto corrente.

Il codice alfanumerico composto da 27 caratteri contiene al suo interno tutte le informazioni utili per individuarlo facilmente, permettendo alle operazioni di indirizzare il denaro nel modo corretto.

Il codice IBAN è così composto:

  • 2 lettere che indicano il codice del paese (ad esempio IT)
  • 2 cifre di controllo
  • 1 cifra che rappresenta il codice nazionale
  • 5 caratteri che indicano la banca
  • 5 cifre che indicano la filiale
  • 12 cifre che rappresentano il numero di conto.

Quando è sicuro fornire il proprio IBAN

Questo dato viene utilizzato molto spesso in vari ambiti, viene comunicato ad esempio dal datore di lavoro per farsi accreditare lo stipendio, viene fornito alle aziende per l’addebito diretto di bollette o finanziamenti e viene anche indicato come destinazione per quanto riguarda bonus e rimborsi.

Per riuscire ad ottenere questi servizi è necessario fornire, oltre all’IBAN, anche alcuni altri dati anagrafici, come il nome ed il cognome, in questi casi specifici non c’è nulla da temere, infatti l’insieme di queste informazioni non possono apportare alcuna modifica nascosta al proprio conto corrente.

Conto svuotato – www.finanzarapisarda.com (fonte: freepik)

Cosa è consigliabile non rivelare mai

I rischi cominciano a diventare più seri quando si ha a che fare con le truffe che richiedono dati ulteriori come le credenziali di accesso al proprio home banking. Codici ID, password e qualsiasi altra informazione possa permettere l’accesso al conto mette in pericolo i propri soldi fino all’ultimo centesimo.

Per prevenire ogni tipo di movimento non autorizzato è di vitale importanza non comunicare mai le credenziali di accesso, né della propria home banking, né di qualsiasi account che possa contenere informazioni private. I truffatori comunemente si fingono addetti della banca sia tramite telefonate false che tramite l’invio di sms o messaggi di posta elettronica, soprattutto in questi casi è importante mantenere per sé tutti questi dati.