Potresti ricevere una multa perché lavori: è già successo a tantissime persone

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lavorare in pensione- finanzarapisarda.com

Percepire l’assegno INPS ed esercitare al tempo stesso un’attività lavorativa è possibile? Ecco cosa si rischia nel caso di seconda attività.

I lavoratori in pensione spesso decidono di impiegare il tempo svolgendo una seconda attività lavorativa, che può essere simile a quella che già svolgevano o differente.

Nel caso di pensione di vecchiaia, però, esistono dei limiti per poter esercitare un’attività lavorativa mentre si percepisce l’assegno di pensionamento INPS: vediamo nel dettaglio quali sono questi limiti.

Sappiamo che per accedere alla pensione di vecchiaia bisogna aver compiuto 67 anni e aver provveduto ad un versamento contributivo minimo di 20 anni. Dallo stesso giorno in cui si accede al pensionamento si può esercitare una qualsiasi altra attività lavorativa, tenendo presente che qualsiasi introito farà cumulo nella dichiarazione dei redditi.

Ebbene, i problemi della cumulabilità con i redditi da lavoro arrivano nel caso in cui il pensionato svolga altra attività nel periodo pensionistico avendo scelto il regime di pensione anticipata.

Divieto di cumulo: cos’è e perché si applica alla pensione anticipata

Nei decenni si sono alternati diversi regimi pensionistici di vantaggio che permettono di accedere al sistema pensionistico prima dei 67 anni per diversi motivi: per permettere una fuoriuscita comoda dal mercato del lavoro, per garantire un sistema previdenziale sostenibile e per favorire il ricambio generazionale. Proprio in base a queste caratteristiche si esclude per i lavoratori che vanno in pensione anticipata la possibilità di esercitare altre attività lavorative nel periodo che intercorre dalla pensione anticipata all’effettivo raggiungimento dell’età pensionabile.

Si tratta del divieto di cumulo, introdotto dal legislatore nel 2019. In caso di violazione del divieto di cumulo è prevista la sospensione del trattamento pensionistico per l’intero ammontare. L’INPS provvede ad avvisare il soggetto interessato, richiedendo il rimborso dell’intero trattamento pensionistico erogato per l’anno di riferimento.

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Eccezione al divieto di cumulo: il reddito da lavoro autonomo occasionale

C’è un’eccezione al divieto di cumulo ed è rappresentata dai redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, quelli che rientrano nel limite di 5.000 euro annui. Il lavoro autonomo occasionale non minaccia, infatti, nessun posto di lavoro, in quanto il professionista svolge un’attività ritenuta autonoma. In questo caso la normativa ha previsto un tetto massimo di reddito cumulabile con la pensione anticipata, nel caso di lavoro autonomo, che non è invece prevista nel caso di redditi da lavoro dipendente.

C’è da ricordare, però, che il divieto di cumulo decade nel momento in cui il contribuente raggiunge l’età pensionabile. Da quel momento il pensionato è libero di esercitare qualsiasi attività lavorativa, percependo un reddito senza limiti. Naturalmente il reddito accumulato dovrà essere presentato all’interno della dichiarazione dei redditi.