Chi ha detto che fare figli sia un costo troppo alto? Se ricorri alla procreazione assistita puoi detrarre le spese

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Le spese effettuate durante il percorso di procreazione medica assistita sono detraibili? La risposta è si. L’Agenzia delle Entrate rivela in quali casi è possibile scalare le spese.

La circolare n.24/2022 dell’Agenzia delle Entrate, rende note tutte le informazioni inerenti le tipologie di prestazioni detraibili.

Le spese sostenute per interventi volti ad agevolare la procreazione assistita, spesso coinvolge delle cifre davvero elevate. In alcuni particolari casi, però, è possibile richiedere la detrazione IRPEF da queste spese mediche.

Quando si parla di detrazione, possiamo dire che, ai sensi della lett.c, comma 1 dell’art.15 del TUIR, tale misura è da considerare fruibile da entrambi i componenti della coppia e, in particolare modo dall’intestatario della fattura.

Compresa la possibilità che l’Agenzia delle Entrate offre ai futuri genitori, entreremo ora nello specifico mostrando le condizioni e i documenti da presentare per avere pieno accesso alle detrazioni.

A chi spetta la detrazione Irpef sulle spese di procreazione medica assistita

Quando si parla di procreazione assistita, ci sono alcuni casi in cui la detrazione non può avvenire. Parliamo di particolari casi in cui si verifichi, ad esempio, la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale per future esigenze personali. Ritornando, invece alle situazioni che danno accesso alla possibilità di richiedere la detrazione Irpef, tra queste si registrano:

  • prestazioni di crioconservazione di ovociti e degli embrioni: quando si verifica questo tipo di intervento assistito, affinché possa essere richiesta la detrazione, il trattamento deve essere effettuato in determinate strutture autorizzate. Rientrano in questo range di possibilità l’inseminazione e la fecondazione in vitro;
  • spese sostenute per il trattamento di iniezione intracitolasmatica dello spermatozoo: si potrà aver accesso alle detrazioni anche se tali procedure vengano effettuate all’estero, a meno che le finalità siano quelle consentite in Italia. Anche la struttura deve essere autorizzata da un medico specializzato italiano.
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Quali documenti presentare per le detrazioni fiscali

Affinché la procedura di richiesta della detrazione possa andare a buon fine, bisognerà presentare determinati documenti come:

  • ricevuta fiscale o fattura che viene rilasciata dall’ospedale. E’ importante che le modalità di pagamento siano tracciabili (bonifico bancario, postale, carta di credito o debito);
  • fattura relativa al ticket se la prestazione appartiene a strutture pubbliche;
  • per le tecniche di programmazione medica assistita è necessario che il documento di spesa mostri l’iscrizione della struttura nel Registro presente presso l’Istituto Superiore di Sanità.