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La sanità privata è gratuita in molti casi: basta liste d’attesa interminabili, procedi così

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Quali sono i casi in cui è prevista l’esenzione dal pagamento del ticket per le spese sanitarie? Ecco una rapida guida alla sanità gratuita in Italia.

Per usufruire delle prestazioni sanitarie in Italia ci sono casi in cui bisogna pagare un ticket, quindi un contributo in denaro, e casi in cui è prevista un’esenzione da questo pagamento. Secondo il Decreto del 2017 i casi in cui è previsto il pagamento del ticket sono le visite specialistiche e gli esami di diagnostica e di laboratorio, i codici bianchi in pronto soccorso e le cure termali.

Non si deve, invece, pagare il ticket quando gli esami e le visite specialistiche rientrano in programmi organizzati di prevenzione collettiva promossi dalla Regione, o quando questi esami e visite rientrano in procedure necessarie per la tutela della salute collettiva a fronte di situazioni epidemiche.

Sono esentate dal pagamento del ticket anche le prestazioni del medico di base e del pediatra, ma anche tutti i trattamenti ricevuti nel corso di un ricovero ospedialiero.

Non solo: il ticket non si deve pagare per alimenti e dispositivi medici destinati a categorie particolari, per protesi e ausili tecnologici destinati alle persone con disabilità e per prestazioni sanitarie erogate in situazioni che hanno importanti risvolti sociali, come la tutela della maternità, la prevenzione dell’HIV, la promozione delle donazioni di sangue, la tutela di soggetti danneggiati da complicazioni sanitarie e i vaccini che rientrano nel Piano Nazionale.

Farmaci ed esenzione ticket: quando è previsto un contributo per l’acquisto delle medicine

Un discorso a parte va fatto per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, per le quali è previsto un ticket per l’assistito pari alla tariffa della prestazione, fino al tetto massimo di 36,15 euro per ricetta. Con la stessa ricetta è possibile prenotare fino a otto sedute o visite specialistiche. Per quanto riguarda, invece, le prestazioni di pronto soccorso in codice bianco, quindi quelli non urgenti, è previsto il pagamento di un ticket, a meno che non si tratti di minori di 14 anni o di categorie di persone che godono di esenzione generica.

Vediamo cosa succede con i farmaci: dal 2000 è stata abolita la partecipazione all’assistenza farmaceutica. Questo vuol dire che per i farmaci non è previsto ticket: questi ultimi possono quindi rientrare o nella categoria di farmaci gratuiti o di farmaci a pagamento. Alcune Regioni hanno però introdotto una nuova fascia di farmaci, la fascia A, che prevede una sorta di ticket per la partecipazione alla spesa farmaceutica regionale: si tratta semplicemente di una quota fissa per ricetta o confezione dalla quale sono esentate alcune categorie di cittadini. Come ci si regola per i farmaci che chiamiamo “equivalenti”? Nel caso in cui il cittadino pretenda il corrispondente farmaco “di marca” invece del farmaco “generico” sarà chiamato a pagare la differenza.

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Esenzione da ticket: quando è possibile richiederla e da chi

Va fatta, infine, menzione dei casi in cui gli assistiti hanno diritto all’esenzione da ticket. Le persone che possono fare richiesta di esenzione sono quelle che si trovano in particolari situazioni di reddito o che soffrono di determinate patologie croniche o rare.

In alcuni casi è possibile essere esentati dal ticket, come per la gravidanza, l’HIV o la diagnosi tumorale, ma si è esentati dal pagamento del contributo alle prestazioni sanitarie anche quando viene riconosciuto lo stato di invalidità.