Lo spazzino non pulisce ? Ora è reato puoi segnalarlo!

Operatore ecologico sotto accusa
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Strade sporche e spazzini che prendono una pausa invece di proseguire il proprio lavoro. L’operatore ecologico rischia la condanna per turbamento del servizio pubblico.

A causa delle gravi inadempienze, lo spazzino, protagonista della triste vicenda, potrebbe perdere il proprio lavoro. Ecco cosa è successo.

Camminare per le strade del proprio paese e scorgere, man mano che si avanza, sempre più rifiuti di sicuro non è un bel vedere. La situazione potrebbe peggiorare se gli addetti alla pulizia delle strade si rifiutano di svolgere il proprio lavoro.

No, non è un film, è una dura e triste realtà. Le prove fotografiche ci sono e hanno immortalato tutte la medesima cosa: un mucchio di rifiuti che intralciano zone pedonali, marciapiedi e che, in alcuni casi, riversano anche in strada.

La Corte di Cassazione intanto sembra aver preso la propria decisione e, possiamo dire, che non sarà clemente nei confronti dell’operatore ecologico interessato.

Turbamento del pubblico servizio, strade sporche e spazzini che non lavorano

Ciò che è accaduto di sicuro non è piaciuto ai cittadini del Comune protagonista di questa triste vicenda. Parliamo di un episodio che, nel 2023, dopo tutte le lotte e le iniziative per mantenere le strade pulite, non avrebbe dovuto nascere. Il comportamento dell’operatore ecologico in questione è stato indecoroso non solo perché l’inadempienza al proprio lavoro ha comportato vari disservizi e recato turbamento del pubblico servizio. L’altro espediente che rende il racconto più colorito, nonché assurdo è che l’operatore ecologico in questione, si allontanava dal proprio lavoro per poter svolgere mansioni quotidiane per conto proprio. Ed è così che andava al bar, a spasso in motorino, dal carrozziere, durante le ore lavorative.

pile rifiuti
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La sentenza della Corte di Cassazione

Più lo spazzino si allontanava dal proprio lavoro e più la mole di rifiuti aumentava. Questo, naturalmente, non è passato inosservato dai cittadini del Comune che vedevano le pile di immondizia crescere sempre di più. Ed ecco che arriva la condanna con tanto di prove fotografiche. Chiare sono stare sin da subito le posizioni della Corte di Cassazione. L’operatore ecologico ha subito la condanna per turbamento del pubblico servizio e, a causa delle gravi inadempienze potrebbe anche perdere il proprio lavoro. A pronunciarsi sull’accaduto sono stati anche i giudici che hanno affermato a più riprese la consapevolezza da parte dell’operatore in questione di ingannare e di infrangere la legge volontariamente: “in una fase di grave inefficienza del servizio municipale di nettezza urbana e di particolare sporcizia delle strade”.