Vaccino contro il Covid: quanta incidenza ha sulla trombosi? Le parole degli studiosi

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Il rischio di trombosi per chi ha contratto l’infezione da Covid-19 è superiore al rischio legato ai vaccini somministrati.

Gli studiosi hanno rivelato gli effetti che i quattro vaccini contro il Covid-19 hanno sul sistema emostatico. Quali saranno le evidenze di tali studi?

Indubbiamente, il Covid-19 ha lasciato un’impronta indelebile in tutti coloro che ne hanno avuto esperienza a partire dal 2019. Oltre ad aver stroncato molte vite, questo virus ha creato non pochi problemi a chi, purtroppo, l’ha contratto.

In particolare, alcuni studiosi hanno voluto dimostrare come le conseguenze del Covid siano largamente più negative rispetto a quelle che, negli anni, sono state sperimentate successivamente ai vaccini somministrati per diminuire l’incidenza del virus.

Tali studi hanno rivelato come il rischio di trombosi legato al Covid sia 50-70 volte in misura superiore rispetto a quello legato ai vaccini. Cerchiamo di comprendere perché e quali sono state le evidenze scientifiche a riguardo.

Trombosi e Covid: le parole degli studiosi

A condurre tali studi è stato il Centro cardiologico Monzino e l’università Statale di Milano. Hanno inoltre collaborato alla buona riuscita anche l’ospedale San Raffaele. Tutte le ricerche potranno essere visualizzate sulla rivista medica “Trombosis Research”. Le parole sono state le seguenti: “Il nostro studio Treasure pone fine alle discussioni fra esperti e ai dubbi della popolazione sul nesso di causalità tra eventi trombociti e somministrazione dei vaccini anti-Covid”. Ricordiamo a tal proposito come, ai tempi delle prime somministrazioni, la coincidenza AstraZeneca e trombosi ha spaventato molti pazienti. L’obiettivo degli studiosi è stato quello di valutare l’effetto dei diversi vaccini sui meccanismi emostatici dell’organismo. Sono stati evidenziati dei processi che intervengono nelle complicanze trombotiche, è stato infatti possibile vedere come aver contratto l’infezione prima della vaccinazione potete influire sui risultati.

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Gli studi condotti e la conclusione

Marina Camera, coordinatrice dello studio nonché docente di farmacologia dell’Università degli Studi di Milano ha affermato: “fra aprile e luglio 2021 abbiamo arruolato 368 persone tra i 18 e i 69 anni d’età, reclutati per il 50% attraverso una campagna media e social network e per il restante 50% fra il personale di Monzino e Università Statale di Milano” – continua poi: “Ai partecipanti è stato effettuato un semplice prelievo di sangue il giorno prima e 8-10 giorni dopo la vaccinazione”. Ma quali sono state le conclusioni di questi studi? In pratica, i quattro vaccini hanno indotto una risposta infiammatoria temporanea nel nostro organismo, ma non prevedono alcuna attivazione piastrina. Gli studiosi sperano di poter utilizzare questi dati per le prossime campagne vaccinali e per la loro buona riuscita.