Rimborso bonus Renzi, tutto quello che bisogna sapere per richiederlo

bonus Renzi
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Niente più bonus Renzi nella propria busta paga? Tranquilli, ad aiutarci sarà la dichiarazione dei redditi 2023.

Non tutti i lavoratori riusciranno a percepire in maniera automatica il bonus integrativo di Renzi. Tuttavia un modo per farlo c’è e lo mostreremo oggi ai nostri lettori.

Il famosissimo bonus di Renzi, durante lo scorso anno ha subito un netto cambio di regole. Coloro che l’hanno percepito in busta paga sono stati solo i lavoratori dipendenti con reddito fino a 15mila euro.

A causare questa brusca modifica è stato il cambio delle regolamentazioni dell’Irpef che è passato da cinque a quattro aliquote e scaglioni. Questo, non a caso, ha influito negativamente sul trattamento integrativo.

E’ accaduto, dunque, che nel 2022 in molti che avevano anche un Isee basso, non hanno potuto usufruire del bonus Renzi, perdendo la possibilità di ricevere i 100 euro nella propria busta paga. Esiste un modo per recuperare quanto perso?

Rimborso del bonus Renzi: come richiederlo?

Una piccola possibilità per coloro che non hanno potuto usufruire del bonus Renzi c’è. Bisognerebbe effettuare la dichiarazione dei redditi. Effettuando tale dichiarazione nel 2023, sarà possibile prendere in considerazione quanto percepito l’anno precedente. E’ possibile richiedere la dichiarazione a partire dal 30 aprile e attendere il mese di maggio per le prime erogazioni dei rimborsi da parte dell’Agenzia delle Entrate. I primi conguagli per il rimborso è probabile che vengano erogati nella busta paga di luglio, quindi percepiti ad agosto.

rimborso bonus 2022
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Le detrazioni del Rimborso bonus Renzi

Le detrazioni che determineranno il calcolo del rimborso del bonus Renzi non percepito dai lavoratori durante il 2022, sono riportate negli articoli 12 e 13 del Testo unico delle imposte sui redditi. Ecco, in breve quali:

  • familiari a carico;
  • mutui agrari e immobiliari per l’acquisto della prima casa (entro il 31 dicembre 2022);
  • redditi derivanti da lavoro dipendente;
  • spese sanitarie;
  • spese per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche;
  • erogazioni liberali.